Page 76 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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La “quinta sponda “ storia dell’occupazione italiana della Croazia.
disarmo, Ambrosio insiste affinché questo avvenga gradualmente e solo in seguito
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alla conclusione delle operazioni antipartigiane. Sarà Robotti, che approfittando
della preoccupazione tedesca che la Divisione SS-Prinz Eugen nel mezzo delle
operazioni possa imbattersi in una serie d’imprevisti e nuove difficoltà, suggerirà
l’utilizzo dei četnici per una maggiore copertura delle divisioni tedesche. Il genera-
le Löhr e il comando tedesco non si oppongono alla proposta e acconsentono al loro
schieramento nei pressi di Knin, anche se la decisione non risolve la questione del
loro successivo disarmo. Ambrosio ricorda ancora una volta la preziosa assistenza
fornita dai nazionalisti serbi nella lotta contro i partigiani e avverte il Comando
Supremo tedesco dell’eventuale pericolo rappresentato dal loro annientamento, che
porterebbe, come conseguenza, sopravvissuti e sostenitori a unirsi ai partigiani.
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Stato Maggiore italiano e tedesco concordano infine di separare la fase operativa
Weiss II dalle contemporanee operazioni della Divisione Murge nella valle della
Neretva, dove i partigiani stanno creando una situazione di estremo pericolo. 27
Ciò nonostante, quando la Weiss II avrà inizio, anche la Divisione Murge si tro-
va inevitabilmente coinvolta nell’operazione, poiché i partigiani, pressati dall’at-
tacco nemico, sono ulteriormente spinti verso la Valle della Neretva, sommergendo
la divisione italiana e le sue guarnigioni. È la conseguenza inevitabile del mancato
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accerchiamento della Weiss I. La seconda fase, per avere successo, avrebbe dovuto
iniziare con gran parte delle forze partigiane già circondate dalle truppe dell’Asse.
Prozor, Jablanica, Gradačac, Bradina e gli altri presidi della Murge sono rapida-
mente conquistati dai partigiani, Mostar, Konjic e Nevesinje continuano a resistere.
Truppe italiane, milizie volontarie e četnici combattono contro i partigiani fino a
maggio ma alla fine non possono resistere. Il generale Löhr chiede il permesso di
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25 A. Biagini, F. Frattolillo, Verbale della riunione tenuta dall’Eccellenza il Capo di Stato Mag-
giore Generale il 6 febbraio 1943-XXI alle ore 10 (Operazioni in Croazia), pp. 38-39.
26 Ibidem, Appendice n. 1, Le Riunioni con il Duce, Verbale n. 6, Verbale della riunione tenuta
dal Duce a Palazzo Venezia il 26 febbraio 1943, pp. 322-325; AUSSME, M-3, b. 20, Coman-
do Supremo, Colloquio colle Eccellenze Pirzio Biroli e Robotti, Giorno 3 marzo 1943-XXI,
ore 10.40, Palazzo Vidoni, P.M.21, 3 marzo 1943-XXI.
27 AUSSME, M-3, b. 384, Comando XVIII Corpo d’armata, prot. n. 1313, Relazione periodica
mensile (Forze gravitanti in Val Narenta), Comando XVIII Corpo d’armata-Ufficio I a Su-
persloda, P.M.118, 3 febbraio 1943; id., N 1-11, b. 1444, Comando Supremo, Diario storico,
Attività svolta dal Capo di S. M. Generale, P.M.21, 27 febbraio 1943-XXI
28 Ibidem, b. 321, Comando VI Corpo d’armata, Notiziario n. 646-647, P.M.39, 11-12 febbraio
1943; id., N 1-11, b. 1121, Comando divisione Murge, Notiziario informativo n. 43-46, Atti-
vità dei miliziani-Seconda e Terza zona, P.M.154, 12-15 febbraio 1943-XXI.
29 Ibidem, N 1-11, b. 1184, Comando divisione Bergamo, a Comando XVIII Corpo d’armata,
prot. n. 17688/Op., Relazione sulle operazioni 2ª Weiss, f.to Gen. Emilio Becuzzi, P.M.73,
26 marzo 1943-XXI; id., b. 1443, Comando Supremo, Diario storico, Novità operative, Alta
Val Narenta, P.M.21, 24-28 febbraio 1943-XXI.
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