Page 77 - La quinta sponda - Una storia dell'occupazione italiana della Croazia. 1941-1943
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La lotta antipartigiana


             entrare a Mostar con la SS-Prinz Eugen e la 369ª Divisione, ma Robotti si oppone:
             Mostar non rientra negli obiettivi della Weiss ii e sarebbe per giunta impossibile
             cambiare il piano operativo senza prima il consenso del Comando Supremo ita-
             liano. La linea d’arrivo per le truppe tedesche viene inizialmente stabilita lungo
             Konijc-Rama-Prozor, ufficialmente per evitare il contatto con i četnici, in realtà per
             mantenere le truppe tedesche fuori dall’Erzegovina, zona d’occupazione italiana. Il
             15 marzo, tuttavia, il comando italiano è infine costretto ad autorizzare l’ingresso
             temporaneo della SS-Prinz Eugen a Široki Brijeg, per difendere l’area mineraria
             circostante la città. 30
                Il fallimento della Weiss II e gli avvenimenti nella valle della Neretva rendono di
             fatto impossibile l’esecuzione della Weiss III. Le truppe italiane perdono migliaia di
             uomini e un’enorme quantità di materiale bellico: la Divisione Murge è quasi com-
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             pletamente distrutta.  Nonostante tra i partigiani le perdite abbiano il loro peso,
             durante le successive azioni tedesche sono ancora in grado di mantenere un’elevata
             efficienza operativa, con mobilitazione locale, afflusso di nuovi combattenti, armi
             ed equipaggiamenti. Il 15 maggio 1943 una nuova operazione denominata Schwarz
             (“Quinta offensiva nemica” per la storiografia jugoslava), è lanciata in Erzegovina
             e in Montenegro, dove gli uomini di Tito si sono rifugiati dopo il malriuscito accer-
             chiamento tentato con la Weiss. A differenza del precedente attacco il nuovo ciclo
             operativo è più incisivo e determinato, e Tito, ferito durante un bombardamento
             aereo, rischia seriamente di essere sconfitto, pur riuscendo a sfuggire alla cattura
             combattendo sul fiume Sutjeska (5-10 giugno 1943) e riparando a Jaice, in Bosnia.
             I partigiani a questo punto sono spossati e decimati ma hanno dimostrato ancora
             una volta di essere in grado di battere forze nettamente superiori in uomini e mezzi.

















             30  Ibidem, b. 1222, Comando Supersloda, telegramma n. 3797, Nucleo di collegamento tedesco
                presso Supersloda a Comando tedesco del Sud-Est (O.B.S.O.), f.to generale Mario Robotti,
                P.M.10, 6 marzo 1943-XXI.
             31  Ibidem, M-3, b. 78, Comando Supersloda, a Gen. Sandro Piazzoni, foglio n. 3735/Op, Av-
                venimenti del febbraio in Val Narenta, f.to Gen. Mario Robotti, P.M.10, 5 marzo 1943-XXI;
                ibidem, b. 321, Comando VI Corpo d’Armata, Notiziario n. 673, P.M.39, 10 marzo 1943-
                XXI.

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