Page 141 - Le bande musicali - dall'Unità d'Italia ai primi del Novecento
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Gli strumenti musicali                                                   141

              che, secondo la tradizione settecentesca, servivano con i tamburi per dare il passo
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              nella marcia.  Ma il decreto borbonico del 13 ottobre 1832 abolisce i pifferi dai
              reggimenti, sostituendoli con altrettante trombette, le quali conquistano così mag-
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              giore importanza.  Questo decreto ha un effetto anche sull’istruzione musicale,
              giacché negli istituti aumentano le classi di trombette mentre diminuiscono le clas-
              si di piffero.


              V.4. Il tamburo

                 Nel Regno delle Due Sicilie il Decreto del 4 giugno 1818 sancisce l’insegna-
              mento del tamburo. L’uso del tamburo è associato alla marcia ed alla ginnastica.
              L’istruttore (o tamburo maggiore) in genere è scelto dal corpo dei veterani e svolge
              diversi compiti: accompagna la banda ai pubblici concerti; ha l’appalto della manu-
              tenzione delle casse dei tamburi; la cura delle uniformi della banda e della fanfara;
              la responsabilità del plotone armato, delle armi e della sala d’armi. Nell’Orfanotro-
              fio di S. Lorenzo si ha notizia solo di due istruttori: Biagio Izzo che risulta nel 1823
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              e Luigi Grillo che gli succede e lavora fino agli anni Sessanta.  Nelle bande mili-
              tari il tamburo maggiore organizza ed istruisce i tamburini. Gli è affidata la mazza
              per i segnali (nel Novecento sarà emanata una circolare che fisserà i movimen-
              ti di mazza del capo tamburino).  Esiste una versione caricaturale del tamburo
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              maggiore: il “pazzariello” napoletano.  Agli inizi dell’Ottocento i tamburini sono
              giovanissimi e a stento reggono ai loro compiti. Fra l’altro sono tenuti a portare
              lo zaino. Dalla prima guerra d’indipendenza in poi, però, si scelgono i tamburini
              soltanto fra i soldati di leva.
                 Il tamburo fu introdotto in Europa dalle milizie arabe durante l’invasione della
              Spagna nell’VIII secolo. Sul campo di battaglia serviva per battere la carica, per
              suonare l’adunata e per chiamare in raccolta le truppe disperse. Il tamburo ha subìto
              alterne fortune. Soppresso nel 1871, è stato ripristinato nel 1901  ed ha conqui-
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              stato sempre maggiore importanza, insieme con altri strumenti a percussione. In-
              fatti nel concorso del 1928 per entrare nella Banda dei Carabinieri è prevista una
              prova d’esame per i candidati ai posti di cassa, tamburo e timpani. Nel 1938 sono
              acquistati 618 tamburi imperiali per distribuirne sei ad ognuno dei centotre reggi-


              275  Informazioni gentilmente fornitemi dal Prof. Piero Crociani.
              276  Lettera del comandante del Reggimento Principe Fanteria al Ministro dell’Interno, Napoli
                  17 ottobre 1832, ASN, MI, I Inv., busta 1882.
              277  enrica doniSi, Le Scuole Musicali, cit., pp. 83, 84.
              278  Circolare n. 56670 di protocollo del 7 luglio 1939, anno XVII, dell’Ufficio di Gabinetto del
                  Ministero della Guerra, Ugo d’ovidio, la Banda attraverso i secoli, cit., p. 95.
              279  Informazioni fornitemi dal dott. Piero Crociani.
              280  Ugo d’ovidio, la Banda attraverso i secoli, cit., p. 95.
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