Page 107 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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L’ItaLIa, IL  CSEO E IL GOvErnO PanruSSO            105
                   il giorno successivo riuscì a costringere il nemico a ripiegare, iniziando una
                   ritirata, che si tramutò in rotta nel corso dei giorni seguenti . Tallonati dai
                                                                             187
                   giapponesi, che avevano assunto ora il comando delle operazioni, i bolscevichi
                   cominciarono ad arretrare in tutta la regione dell’Amur, distruggendo i ponti
                   ferroviari alle proprie spalle .
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                      In circa un mese metà del territorio fra il Bajkal e il Pacifico venne così
                   sgombrato dalla presenza nemica. Il 29 agosto venne raggiunto il fiume Bikin,
                   dove la 7ª Divisione giapponese si riunì alla cavalleria cosacca di Semenov,
                   dopo aver inflitto a Ĉita una seconda disfatta ai rossi. Il 31 giapponesi e ceco-
                   slovacchi si ricongiunsero presso Irkutsk. Con l’eccezione della Siberia centrale
                   a dell’Amur, dove resistevano reparti di guerriglieri bolscevichi, ora tutta la
                   Transiberiana era ora nelle mani delle forze anti-bolsceviche . Il piano degli
                                                                            189
                   Alleati poteva ora entrare nella fase successiva.




                                 la MIssIone MIlItare ItalIana a vladIvostocK
                      La Missione Militare italiana era arrivata a Vladivostok a poca distanza dal
                   contingente francese, quando già da alcuni mesi gli altri alleati vi si erano in-
                   stallati.
                      Gli italiani allestirono l’acquartieramento per i Carabinieri Reali e per la
                   mezza compagnia in una palazzina presa in affitto, con un grande cortile in-
                   terno. Per gli uffici si scelse il pianterreno di una casa sulla centralissima Via
                   Zvietlaskaia, mentre i depositi furono situati 14 km a est della città, presso le
                   località di Gornostai e Pervaia Riecka.
                      A Vladivostok il Comando del contingente interalleato era tenuto dai giap-
                   ponesi, ma esso si articolava in una serie di “sottocommissioni” ognuna delle
                   quali, presieduta da un rappresentante di una diversa potenza dell’Intesa, so-
                   vrintendeva ad un settore della Missione Internazionale.
                      La Transiberiana, l’arteria vitale dell’intera operazione in Siberia, era sotto
                   il controllo dell’International Technical Board, che si segnalò immediatamente
                   come l’organo più importante del Comando Interalleato di Vladivostok . A
                                                                                       190
                   presiederlo era il generale britannico Archibald Jack, che chiamò a dirigere la



                   187  AUSSME, E­11, B. 121, fasc. 7.
                   188  M. GREY, J. BOURDIER, Le armate bianche. Russia 1919-1921, cit., p. 163.
                   189  Situazione politica della Siberia alla costituzione della Missione Italiana, p. 2, AUSSME, F­3,
                       B. 271.
                   190  G. BAZZANI, Soldati italiani, p. 280.
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