Page 109 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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L’ItaLIa, IL  CSEO E IL GOvErnO PanruSSO            107
                   l’ufficiale italiano a muoversi con grande prudenza, e a suggerirne altrettanta a
                   Roma.
                      Data anche la poca attenzione dedicata dai rappresentanti italiani a Parigi
                   alla questione russa, il rappresentante italiano si accorse che i propri margini di
                   manovra erano piuttosto ridotti. Era certo che l’arrivo del contingente italiano
                   dalla Cina avrebbe migliorato le cose, conferendo alla partecipazione italiana
                   un maggiore peso e, quindi, un più grande prestigio. Tuttavia Filippi era troppo
                   esperto dei rapporti internazionali per non accorgersi che se Stati Uniti, Gran
                   Bretagna e Francia non si fossero accordati per una posizione comune verso la
                   politica russa, l’azione dell’Italia ne sarebbe stata paralizzata, non potendo essa
                   né associarsi ai giapponesi né condurre una politica del tutto autonoma. Quanto
                   ai bianchi, pur senza dirlo, è probabile che non si facesse illusioni sulla loro
                   capacità di controllare la situazione.
                      In uno dei suoi primi rapporti egli delineò chiaramente la situazione in Si-
                   beria: la vittoria sarebbe stata possibile solo sostenendo il Governo di Omsk e
                   rifornendolo di uomini e materiali, ma ciò sarebbe stato fattibile solo a patto
                   che tutte le potenze si impegnassero a fondo nella guerra in Siberia, cosa che al
                   momento sembrava lontana sia dalle opinioni pubbliche occidentali sia dai loro
                   governi .
                          192
                      Più che la resistenza dei rossi, erano quindi la frammentazione del fronte
                   anti-bolscevico e quella dello stesso fronte alleato a non far presagire a Filippi
                   di Baldissero una facile e breve conclusione delle ostilità, e l’evolversi dei fatti
                   nelle settimane successive al suo arrivo si incaricò di confermare i suoi dubbi.
                   L’offensiva dei cecoslovacchi e dei bianchi iniziata nel maggio, unitamente alle
                   vittorie dei giapponesi ad Oriente nell’agosto avevano infatti messo in moto una
                   serie di eventi imprevedibili.














                   192  “Popolazione Siberia orientale lamenta che giapponesi sostengono di nascosto, specialmente con
                       denaro, alcuni capi militari alla testa di qualche centinaio di soldati che, come Semenoff agisco­
                       no da briganti. È da parte dei giapponesi ad impedire ristabilimento ordine per aumentare la pro­
                       pria influenza con continui acquisti di miniere, mulini, fabbriche e et maggiori fabbricati città”.
                       Telegramma del gen. Barattieri del Min. della Guerra all’Uff. Operazioni del Comando Supremo
                       del 7­8­1918. AUSSME, E­11, B. 121, fasc. 3.
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