Page 104 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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                    L’ingaggio dei due ufficiali fu senz’altro una mossa felice da parte di Filippi.
                 Deluso per non aver ricevuto il comando del distaccamento Manera era infatti
                 deciso a tornare in Italia, e Bazzani era intenzionato a seguirne l’esempio. La
                 loro esperienza avrebbe potuto invece essere molto utile.
                    Dopo essersi congedati dai loro irredenti Manera e Bazzani si misero dun-
                 que in viaggio per Vladivostok assieme al loro nuovo comandante, agli ufficiali
                 assegnati alla Missione, ad un plotone di Carabinieri e ad una mezza compagnia
                 destinata al presidio dei depositi. La Missione si costituì ufficialmente a Vladi-
                 vostok il 2 settembre 1918. Il 5 ottobre il ministro degli Esteri Sonnino annun-
                 ciava finalmente al Parlamento le linee dell’intervento italiano, la cui entità a
                 questo punto non si poteva più nascondere.
                       “È per rispondere a motivi di giustizia e di umanità che l’Italia ha inviato
                       in Siberia un contingente di due battaglioni da oggi pronti a cooperare con
                       gli alleati alla loro difesa […]. Il Governo italiano, nell’occasione di que-
                       sto intervento militare in Siberia tiene a dichiarare nel modo più solenne
                       il suo fiero proposito di nessuna ingerenza negli affari interni della Rus-
                       sia e del rispetto assoluto della sua sovranità ed integrità territoriale, ora
                       ed in appresso. Esso dà la più ampia garanzia di orientare la sua azione
                       unicamente allo scopo di assecondare, nella misura che sarà accettata dal
                       popolo russo, gli sforzi che esso farà per rimettere la Nazione in grado di
                       liberamente e regolarmente svolgere tutte le sue sane energie, e per il rag-
                       giungimento, atteso con fede dall’Italia, dei suoi alti destini nazionali” .
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                                        glI alleatI a vladIvostoK
                    Vladivostok era nel 1918 una città di 150.000 anime, per lo più russi europei.
                 Come i suoi abitanti la città appariva, con gli ampi viali alberati, il suo porto
                 moderno e le chiese ortodosse, un’isola di europeità in un continente straniero
                 e ostile.
                    In città affluivano nel luglio del 1918 i contingenti dei diversi paesi, che
                 andavano ad unirsi alla guarnigione cecoslovacca e giapponese, padrona della
                 città fin dal 29 giugno.
                    Il 3 agosto sbarcò a Vladivostok un battaglione di 500 marines britannici,
                 seguito il 10 da un battaglione franco-vietnamita ed il 12 da altri 17.000 giappo-
                 nesi della 12ᵃ e della 4ᵃ Divisione, ai quali si aggiunsero il 17 i 7.700 statunitensi
                 del generale Graves. Riluttanti ciascuno ad accettare la presenza dell’altro e



                 181  Sidney Sonnino, 5 ottobre 1918. in G. BAZZANI, Soldati italiani, cit., p. 254.


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