Page 156 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
P. 156
154 Missione in siberia
Fallita l’idea di arruolare un secondo contingente, Manera comunque non
cessò la propria opera di ricerca di altri prigionieri redenti nei territori dell’E-
stremo Oriente. Essa venne allargata ad altri campi dei quali Manera aveva
avuto notizia e persino alla Legione serba di stanza a Tomsk, dove si diceva che
200 italiani fossero arruolati, e presso la quale venne inviato lo stesso Bazzani.
La Legione serba di Tomsk era parte di quel contingente serbo-yugoslavo di
cui Fassini Camossi aveva imposto la partenza da Omsk alcuni mesi prima, e
si può immaginare con quale favore il loro comandante abbia accolto l’arrivo
dell’ufficiale, la cui ricerca di italiani fra i soldati del contingente slavo provocò
una violenta reazione da parte dei serbi, che arrivarono a minacciarlo di arre-
sto. Per evitare ulteriori complicazioni fu necessario l’intervento del generale
francese Janin, a seguito del quale Bazzani fu richiamato a Vladivostok con la
garanzia che gli italofoni sarebbero stati liberi di lasciare il contingente.
La compagnia armata della Legione redenta fu dunque l’unico reparto, di
circa cento uomini che la Missione Militare riuscì ad armare, troppo pochi per
farne un terzo battaglione per il Contingente, ma sufficienti per affiancare il
Distaccamento italiano di Vladivostok nelle operazioni di presidio. Contraddi-
stinti dalle mostrine rosse i redenti furono destinati al presidio dei depositi di
Ciurkin, una penisola di fronte Vladivostok che divide la baia del Corno d’Oro
da quella di Diomede, divenuta il rifugio di tutti i malviventi che scappavano
dalla città .
273
Impegnati in combattimento una sola volta da una banda di razziatori, gli uo-
mini dettero buona prova meritando l’elogio del comandante della guarnigione.
Anche le altre truppe italiane a Vladivostok avevano del resto il loro da fare.
Per tutti i mesi della presenza italiana infatti, la città rimase sempre divisa in
due: da una parte i sobborghi operai e portuali, fedeli ai bolscevichi, dall’altra
il centro della città e le caserme, presidiate dal Contingente internazionale, in
seno al quale era stato costituita il 18 gennaio 1919 una Polizia Internazionale
con il compito di garantire l’ordinato, per quanto possibile, svolgimento della
vita civile .
274
ponesi. Scomparirà nel 1940 in circostanze mai accertate, probabilmente eliminato dalla polizia
segreta nipponica. Il nome “Vespa” ricorre più volte nella corrispondenza di Fassini Camossi con
la Missione a Vladivostok, ed anche se il nome di battesimo non è mai citato è certo che si tratti
del cagliostresco avventuriero abruzzese.
Sulla vicenda di Compatangelo vedi anche: ROBERTO MENDOZA, Andrea Compatangelo. Un
capitano dimenticato. Roma, Aracne, 2014.
273 Relazione del maggiore Manera sulla Legione Redenta alla Missione militare in Siberia. Vladi
vostok, 23 gennaio 1920, pp. 67. AUSSME, F3, B. 272.
274 G. BAZZANI, Soldati italiani, p. 299.
capitolo sesto

