Page 152 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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arrivo per la fine di dicembre. Nelle intenzioni di Manera gli uomini di Compa-
tangelo non sarebbero stati arruolati in blocco ma, passati al vaglio della com-
missione come tutti gli altri, avrebbero poi dovuto essere ripartiti nelle diverse
compagnie.
Il 2 gennaio 1919, appena arrivato, il battaglione Compatangelo, come or-
mai lo si chiamava, venne dunque diviso in due. Un’ottantina di uomini furono
lasciati di guardia ai vagoni presso la stazione di Vladivostok, gli altri furono
trasferiti agli acquartieramenti di Sgorni Punto in attesa di essere sottoposti a
selezione.
Tale destinazione non piacque ai nuovi arrivati. Essi si aspettavano di venire
ben accolti in città dai loro colleghi giunti dall’Italia, e di venire prontamente
rimpatriati o impiegati in servizi armati. Scoprirono invece che il Battaglione
poteva considerarsi sciolto e che la posizione di ciascuno sarebbe stata vagliata
attentamente.
Cominciarono dunque la richiesta delle adesioni e gli interrogatori sia presso
gli ex-prigionieri che presso i volontari del Savoia.
Il tenente colonnello Filippi aveva nel frattempo definitivamente cambiato
la propria opinione su Compatangelo e i suoi. Oltre che i rapporti di Fassini
Camossi da Krasnojarsk avevano influito su di lui i racconti di uno degli stessi
ufficiali del Battaglione, allontanato tempo prima per malversazioni dal Com-
patangelo, il quale si era recato a Vladivostok ed aveva presentato al capo della
Missione italiana una serie di accuse contro il proprio ex comandante. Il capo
della Missione Italiana aveva probabilmente già immaginato da sé che Compa-
tangelo, avendo agito per mesi in totale isolamento e nel mezzo di una violenta
guerra civile, avesse fatto ricorso ad espedienti e sistemi poco ortodossi e forse
poco condivisibili, ma forse inevitabili date le circostanze. Per evitare però che
la Missione Italiana potesse trovarsi in imbarazzo nel dover difendere l’operato
di un avventuriero, Filippi addivenne comunque alla decisione che fosse oppor-
tuno allontanarlo da Vladivostok, sciogliere il Battaglione Savoia ed arruolare
quelli dei suoi che ne facessero richiesta solo con molta cautela.
Inoltre Fiippi e Manera dovevano occuparsi di un secondo problema: la Le-
gione redenta nelle intenzioni avrebbe dovuto comprendere tutti gli ex-prigio-
nieri italiani alloggiati a Gornostai che fossero disponibili a combattere, ma
cosa fare di quelli che non avessero aderito o di quelli che, avendo aderito,
fossero inabili al servizio?
Si stabilì di ripartire in tre categorie gli ex-prigionieri, a seconda delle loro
caratteristiche e della loro richiesta. La prima categoria avrebbe raccolto i non
aderenti, per i quali fu costituita una compagnia apposita che avrebbe conser-
capitolo sesto

