Page 149 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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Fassini a disciplinarli, impiegasse metodi severi, drastici se necessario, ma non
gli mandasse il battaglione Savoia a Vladivostok, dove al momento non c’erano
modi per alloggiarlo.
“Il rimpatrio poi è da escludersi” aggiungeva “perché io non posso in co-
scienza in questo momento, già grave in Europa per tutti, regalare al nostro
Paese qualche centinaio di gente sovversiva specialmente se anti-italiani” .
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Filippi non escludeva però di incontrare Compatangelo a Vladivostok.
Sull’uomo infatti si erano accumulate voci di vario genere che il capo della
Missone Militare italiana voleva accertare. Alcuni volevano l’avventuriero ita-
liano agente francese, altri bolscevico, altri persino giapponese, si diceva anche
che si fosse impadronito di una parte della riserva aurea custodita nella banca di
Samara, poi scomparsa, come era facile prevedere, nel corso della ritirata senza
che nessuno ne sapesse più nulla.
Eppure il reparto di Compatangelo sembrava godere fra i francesi e i russi
di buona considerazione, e tutte le testimonianze concordavano che si fosse
battuto bene a Samara nei giorni dell’offensiva dei rossi, mentre i cecoslovacchi
evacuavano la città. Filippi insomma, benché convinto della fondatezza dell’a-
nalisi di Fassini, esitava a sciogliere una unità che aveva pur sempre combattuto
come italiana, ma capiva che essa non poteva seguitare ad esistere come entità
autonoma alle dipendenze personali di un ex-giornalista socialista autonomina-
tosi capitano del Regio Esercito.
Dopo alcune settimane di sospensione, la soluzione del problema del Bat-
taglione Savoia venne infine suggerita, forse dallo stesso maggiore Manera,
nell’ambito della creazione di una nuova unità di volontari italiani raccolti fra
gli ultimi campi di prigionieri dell’Estremo Oriente e che si sarebbe chiamata
Legione redenta. Il battaglione sarebbe stato sciolto e gli uomini di Compa-
tangelo sarebbero giunti a Vladivostock, e qui opportunamente selezionati e
inseriti nella nuova unità, mentre il loro capo sarebbe stato reimpiegato dalla
Commissione Internazionale, dove sembrava avere numerosi estimatori.
Il 14 dicembre il battaglione Savoia lasciò finalmente Krasnojarsk diretto a
Vladivostok.
Il giorno precedente a Fassini Camossi era arrivata la promozione a colon-
nello .
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259 Filippi Di Baldissero a Fassini Camossi del 27111918. AUSSME, F3, B. 272, fasc. 6.
260 ANTONIO MAUTONE, Trentini e italiani contro l’Armata Rossa: la storia del Corpo di spedizione
in Estremo Oriente e dei Battaglioni Neri, 1918-1920, Trento, Temi, 2003, p. 135..

