Page 219 - Missione in Siberia - I soldati italiani in Russia 1915-1920
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                                          la fIne della guerra cIvIle

                             opo la partenza del contingente italiano da Krasnojarsk la guerra civi-
                             le in Siberia prese un corso che escluse rapidamente dalla scena tutti
                   D gli attori europei, lasciandovi, oltre al governo bolscevico, solamente
                   Giappone e Stati Uniti. Gli eventi che portarono alla caduta di Kolchack e alla
                   successiva intesa nippo-sovietica sul destino della Siberia orientale furono tanto
                   oscuri e drammatici che il capitano Bazzani, nelle sue memorie, ringraziò la
                   sorte che agli italiani fosse stato risparmiato di prendervi parte.
                      Seguiamo dunque per completezza le vicende della Siberia fino al termine
                   della guerra civile, anche se vanno ben oltre la fine del coinvolgimento italiano.
                      Nell'estate 1919, dopo il fallimento dell’ultima offensiva, culminata con la
                   distruzione di una delle due armate bianche ed il parziale sbandamento dell’al-
                   tra, l’Ammiraglio aveva tentato di riorganizzare un nuovo fronte di resistenza
                   che sbarrasse ai rossi la via verso Omsk e la Siberia centrale, ma i suoi ordini
                   giungevano ad unità che ormai non esistevano più.
                      Da Vladivostok Filippi di Baldissero informava Roma senza mezzi termini
                   che la partita in Siberia era perduta una volta per tutte.

                         “Comando siberiano spera ristabilire difesa fiume Tobolsk benché armata
                         completamente dispersa e linea fronte segnata ormai da ultimi fuggiaschi.
                         Attendesi annunzio evacuazione Omsk. Francesi e inglesi ritireranno ri-
                         spettivi battaglioni dalla Siberia. […] È caduta illusione che in Siberia
                         potesse formarsi e consolidarsi Governo pan russo” .
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                      La disfatta aveva aggravato in modo irreparabile la posizione dell’Ammira-
                   glio nei confronti tanto dell’opposizione interna che delle potenze occidentali.
                   Privato infatti dei rifornimenti che attraverso la Transiberiana gli arrivavano
                   da Vladivostok, l’ammiraglio ben presto sarebbe stato costretto a soccombere
                   di fronte alla maggiore disponibilità di armi e uomini dei bolscevichi, i quali
                   erano padroni della massima parte delle fabbriche del Paese, delle sua città più
                   popolose e di una consistente percentuale delle sue miniere .
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                   364  Telegramma di Filippi di Baldissero del 14­8­1919 inviato al Comando Supremo, alla Sezione ita­
                       liana del Consiglio Interalleato e all’Ambasciata italiana di Tkyo. AUSSME, F­3, B. 271, fasc. 6.
                   365  Alla fine dell’estate 1919 si verificati anche numerosi incidenti fra militari dei contingenti stra­
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