Page 210 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA SPEDIZIONE INTERNAZIONALE CONTRO I BOXER... 201
dalla Dclcgazionc Cinese, che prevedevano la rinuncia dell'Italia ai Diritti di extratcrritorialità
in Cina, ncl quadro del Protocollo di Pechino dci 1901, vale a dire, la Concessione Italiana a
Tien-tsin e i Diritti Italiani nella Concessionc Intcrnazionale di Shanghai e di Amoy.
1110 febbraio 1947, le clausole del Trattato di Pace Italiano, agli articoli 24-26, prevedevano:
"L'Italia rinuncia ai diritti di extraterritorialità in Cina, inclusa la Concessionc Italiana in
Tien-tsin e i diritti esercitati ncl già International Settlements di Shanghai ed Amoy".
Aveva così termine, ufficialmente, la prescnza italiana in Cina, iniziata nelle sue acque nel
lontano 1866.
(43) M. Catalano, Tien-tsill e la concessione italiana, Le vie d'Italia e dci mondo, maggio
1936, XIV, p. 526.
(44) Il lO maggio 1902 iniziò il viaggio di rientro in Italia, con i piroscafi Montellegro
(comandante militare tenente di vascello Lodolo) e Vincenzo F/orio, comandante maggiore
Luigi Agliardi, la 7" del 5° bersaglieri. Il viaggio terminò il 2 agosto. Rimasero in Cina 32
ufficiali c 440 militari di truppa suddivise in trc compagnie. Il comando vennc assunto dal
tenente colonnello Giovanni Battista Ameglio. Il comando del Battaglione misto fu assunto dal
maggiore Nicolò Maddalena.
(45) La 7" compagnia dell'8° bersaglicri rimpatriò nel dicembre 1903, sostituita dalla 4"
compagnia dci 33° reggimento fantcria. Nello stesso mese rimpatriò il plotone cavalleggeri
sostituito da un plotone dci Reggimento Cavalleggeri di Lucca (16°) al comando dci tenente
dei Lancieri di Novara (5°), Cesare Asinari di San Marzano. Il contingente dell'Esercito rientrò
definitivamente in Italia, via America, partendo il 25 aprile del 1905, sul piroscafo Perseo con
la scorta cieli' incrociatore Puglia.
(46) Dopo i primi rientri, al 20 giugno 1902, il Distaccamento Regia Marina in Cina
comprendeva 22 ufficiali e 430 fra sottufficiali, sottocapi e comuni. Degli ufficiali, uno, il capitano
di corvetta Casanuova faceva parte del Governo Provvisorio di Tien-tsin, presso il quale prestavano
servizio altri tre ufficiali; uno era destinato alla Concessione Italiana di Tien-tsin; uno teneva i
collegamenti tra Concessione, Governo Provvisorio e Distaccamento; sedici prestavano servizio
presso il Distaccamento.
I sottufficiali e i marinai erano così divisi:
• 292 erano destinati al Distaccamento;
• 102 crano addetti alle mansioni di Polizia fluviale sul Pei-ho;
• 36 facevano parte della Polizia della Concessione Italiana.
In vista di un'ulteriore riduzione dellc forze a 340 effettivi, Casa nuova (lettera N. 708
del 20 giugno 1902, da Kobe a S.E. il Ministro della Marina, in Archivio dell'U.S.M.M., R.B.
b 172) suggerì di ripartire gli uomini in questo modo:
• 200 al Distaccamento, a Pechino;
• 35 a Tien-tsin;
• 40 a Ta-ku e sul rimorchiatore Nanshu Maru;
• 65 al forte di Shan-hai-kwan.
(47) Occorre ricordare, peraltro, che nell'ambito delle missioni militari in tempo di pace,
fu necessario un altro intervento in forze di truppe italiane durante la crisi cino-giapponese
del 1937. Avvicinandosi le truppe giapponcsi a Shanghai, (divenuta ormai la città più interessante
dal punto di vista occidentale, tanto che anche la Marina italiana vi aveva trasferito parte del
Battaglione italiano in Cina, costituito da marinai del battaglione R. Marina San Marco), per
salvaguardare gli interessi nazionali e la comunità internazionale, fu dcciso l'invio di contingenti
militari, prelevandoli da reparti dislocati al di fuori della Cina. In tale contcsto, l'Italia inviò
il I battaglionc dci 10° réggimcnto Granatieri di Savoia (colonncllo Enrico Andrcini), dislocato