Page 208 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA SPEDIZIONE INTERNAZIONALE CONTRO I I\OXER 000
italiano delle miniere. Quanto a fare concorrenza agli inglesi, ai tedeschi, agli americani e ai
giapponesi sui mercati della China, è da I/on pensarci. Pertanto penso che abbiamo occupato la
capitale del nemico, e che l'insulto fatto alla nostra bandiera è stato vendicato; quando potremo
farci pagare dalla China le spese non indifferenti incontrate per la spedizione, noi dobbiamo
finire quell'avventura chinese, e lasciare che l'iniziativa !Jrivata faccia quello che potrà fare
laggiù; non si debbono mandare i soldati prima dei mercanti; in una !Jarola non si deve creare
una Seconda Africa ... " Ibidem, p. 714.
(30) Era il Nanshu Maru.
(31) Si trattava di: due divisioni giapponesi, una divisione anglo-indiana, due brigate francesi,
tre brigate tedesche, 4000 russi, 6000 americani; gli austriaci si limitarono a mandare cinque navi
leggere. Per la composizione dei contingenti internazionali mobilitati si veda l'allegato 3.
(32) Il feldmaresciallo Waldersee, partito da Berlino il 20 agosto, giunse a Shanghai il21
settembre e, il 26 era a Ta-ku. Il suo Stato Maggiore comprendeva 31 ufficiali e 182 sottuf-
ficiali, impiegati e soldati. Dello Stato Maggiore in Cina facevano parte 2 ufficiali russi, inglesi,
giapponesi e italiani (come detto alla precedente nota 27) e un ufficiale austriaco. Lasciò il
comando il 2 giugno 1901, partendo da Tien-tsin.
(33) Il contingente italiano in partenza da Pechino era al comando del tenente colonnello
Salsa e comprendeva due compagnie di fanteria e due compagnie di marinai.
Della colonna di Tien-tsin facevano parte due compagnie di bersaglieri (agli ordini del
maggiore Agliardi), il distaccamento del Genio e una batteria da sbarco della Marina. Il colonnello
Garioni seguiva tale colonna in attesa di assumere un comando.
(34) Scrisse il sottotenente di vascello Rodolfo Borghese del Fieramosca: "Mezz'ora
dopo Lu-ku-kiao i tedeschi cominciarono a cadere sulla sabbia, senza sensi, e vennero abbandonati
dai loro dopo che un caporale si fu persuaso con metodi molto bruschi che non fingevano. Da
prima credevo si trattasse di ubriachezza, poi degli effetti dell'acqua cattiva bevuta a Lu-ku-
kiao; poi però dovetti accorgermi che la stanchezza, la sfinitezza anzi, e il sole cocente erano
la causa di quelle cadute. I tedeschi in testa continuavano a camminare con il loro passo rapido
senza pensare lontanamente a fermarsi ... e noi li seguivamo tranquillamente vedendo i loro che
rimanevano per strada uno dopo l'altro, bianchi, svenuti, immobili. Anche noi dovemmo lasciare
indietro due uomini, i più deboli, che erano già prima della marcia in condizioni poco
favorevoli di salute. Ma erano due soli mentre i tedeschi caduti avevano raggiunto certamente
la ventina ... quando siamo partiti l'indomani per la seconda marcia, i tedeschi sono stati
costretti a lasciare indietro, nel villaggio, una buona quindicina dei loro, mentre i nostri sono
venuti tutti sulle stesse gambe che il giorno prima apparivano fiaccate". Vds. R. Borghese, In
Cina contro i Boxer, Roma, Ardita, 1935.
(35) A questo proposito si vedano in Archivio Ufficio Storico dello Stato Maggiore
dell'Esercito (A.U.S.S.M.E.), E 3, busta 7, cartelle:
• 34 "incidenti fra militari italiani e militari francesi";
• 35 "incidenti fra militari italiani e giapponesi";
• 36 "incidenti fra militari italiani e cinesi".
La busta 9, cartella 44, riguarda gli incidenti con truppe russe a Ta-ku.
Pitl specificatamente relativi ai marinai coinvolti in incidenti di vario genere sono gli atti
del Tribunale Militare italiano (E 3, buste 1 e 2), contenuti o riassunti nel Registro degli ordini
del giorno e permanenti del Comando Regie Truppe italiane in Estremo Oriente e nelle
relazioni quindicinali del medesimo.
(36) Il Comando Marina di Pechino mise a disposizione una compagnia comandata dal tenente
di vascello Colli di Filizzano, che aveva in sottordine i guardiamarina Alessandro Bichi Ruspoli,