Page 203 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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194 GIULIANO MANZARI
poteva agire con sufficiente e accettabile efficienza solo se impiegato nel suo
complesso; quando impiegato separata mente, il comando dei vari distaccamenti
poteva essere esercitato solo dagli ufficiali che espletavano già un incarico di comando.
Inoltre il Corpo di Spedizione ebbe una doppia dipendenza: dal Gran Quartier
Generale, in campo internazionale, e dall'ammiraglio Candiani, comandante la
Squadra Navale dell'Estremo Oriente, in campo nazionale; i due comandi erano
fra loro indipendenti, ciò che rese difficoltoso il coordinamento e portò anche a
contrastanti vedute d'impiego. Inoltre, il fatto che il comando italiano fosse imbarcato
e, quindi, spesso le navi fossero in porti lontani, aumentò le difficoltà di colloquio
indispensabili per un buon impiego operativo.
Anche le relazioni con gli altri contingenti furono rese problematiche dalla
scarsità di ufficiali del comando e furono mantenute, praticamente, direttamente
dal colonnello Garioni e dai due comandanti di battaglione (ci scappò anche qualche
morto per azione dei contingenti amici).
Un grave problema fu quello della amministrazione della Legge e della Giustizia,
sia nei confronti dei militari dipendenti, sia in quello dei civili locali. La tardiva
dichiarazione dello stato di guerra (29 novembre 1900), rese problematica la
applicazione della legislazione di guerra e dei relativi Tribunali; la legislazione di
pace si dimostrò insufficiente, per mancanza dei necessari elementi per applicarla
nella composizione del Corpo di Spedizione(48).
Nella sua composizione, il Corpo di Spedizione palesò tre gravi deficienze
che ne limitarono notevolmente l'impiego operativo: scarsezza di cavalleria e di
artiglieria, mancanza di mezzi di trasporto. Per far fronte alle diverse esigenze si
dovette sopperire d'iniziativa, facendo ricorso alle risorse locali.
Alla mancanza di cavalleria, particolarmente necessaria per compiti esplorativi
e informativi, si ovviò montando 16 uomini per battaglione e 8 marinai, ottenendo
cosÌ un reparto di 40 uomini montati, ma con cavalcature e bardature reperite sul
posto e, quindi, di scarsa qualità e affidabilità.
Per l'artiglieria si fece ricorso alle batterie da sbarco della Marina, che, però,
disponeva di un limitatissimo numero di pezzi e, per giunta, di calibro molto
piccolo (37 mm).
La mancanza di mezzi di trasporto incise pesantemente sulle possibilità operative
del Corpo di Spedizione limitandone drasticamente le capacità logistiche. Anche
in questo caso si fece ricorso a mezzi di fortuna: carriaggi, animali da traino e da
soma reperiti localmente; essendo arrivato buon ultimo, il contingente italiano
trovò sul posto solo materiale di scarsissima qualità poiché gli altri avevano già
preso tutto quello più efficiente.
Influenza negativa sul morale delle Truppe ebbe la scarsa efficienza del
Servizio Postale, problema evidentemente affrontato solo superficialmente in fase
di pianificazione e che non teneva conto della grande lontananza del teatro