Page 206 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA SPEDIZIONE INTERNAZIONALE CONTRO I BOXER... 197
una mitragliera; un trombettiere, un infermiere e due portaferiti. I servizi logistici potevano
essere assicurati da tre carretti a due ruote, ciascuno trainato da quattro uomini; posti agli
ordini di un sottufficiale, essi assicuravano il trasporto dei viveri (in totale 210 razioni giornaliere,
da 1.566 grammi), delle munizioni, degli attrezzi da campo e dci bagaglio, per complessivi
696 chilogrammi.
L'armamento individuale era costituito dal fucile modo 1891, con 102 cartucce nelle giberne
e 40 nello zaino.
Nonostante la costituzione di specifici reparti da sbarco, i reparti di bordo continuarono
ad essere impiegati dalle diverse navi, rimanendo in attività fino agli anni Sessanta.
Venendo al caso specifico, poiché al momento della richiesta di Salvago Raggi era a Ta-
ku solo l'Elba, si spiega perché all'inizio venissero mandati a Pechino 41 uomini, corrispondenti
a circa un plotone.
(9) Poco dopo giunsero 30 austriaci e 50 tedeschi.
(lO) Si trattava di: 16 navi russe, 7 britanniche, 6 francesi, altrettante tedesche, 3 giapponesi,
2 americane, 2 italiane e 1 austro-ungarica.
(11) Costituito da personale del Calabria al comando del tenente di vascello Giuseppe
Sirianni, con il sottotenente di vascello Camillo Premoli, un capo di 3" classe e 38 marinai e
una mitragliatrice Maxim.
(12) La Colonna Seymour raggiunse la forza massima di 2.128 uomini (915 inglesi, 512
tedeschi, 312 russi, 157 francesi, 111 americani, 54 giapponesi, 41 italiani e 26 austro-ungarici)
con dieci mitragliatrici e sette cannoni.
(13) Furono uccisi il sottocapo torpediniere M.P. Vincenzo Rossi (decorato, poi, con
Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria), il cannoniere scelto Filippo Basso, i cannonieri
Cesare Sandroni e Alberto Autuori (non Antinori come erroneamente riportato in varie pubbli-
cazioni), il trombettiere Ovidio Painelli.
(14) La presenza delle truppe imperiali era una diretta conseguenza dell'attacco ai Forti
di Ta-ku.
(15) Degli italiani solo il marinaio scelto Paolo Dulbecco fu ferito leggermente a un
polso.
(16) Le unità il cui pescaggio permetteva il transito della barra del Pei-ho erano solo i
moderni cacciatorpediniere britannici Fame e Wilting e la vecchia corvetta Algerine; la vecchia
corvetta tedesca Iltis; le cannoniere russe Gilyak, moderna, e Bobl' e Koreetz, antiquate e dotate
di cannoni ad avancarica; la cannoniera francese LiOIl, la più vecchia della flottiglia; la vecchia
cannoniera giapponese Atago.
(17) La Brigata da sbarco britannica (capitano di fregata Christopher Cradock) aveva, in
realtà, la forza di un paio cii compagnie: 306 uomini. Essi erano suddivisi in una prima linea
(includente i 24 italiani di Tanca) di 151 uomini, di cui 12 appartenenti a una sezione minatori;
una seconda linea di 135, più lO minatori e, infine, un 'ambulanza di IO uomini.
Le forze sbarcate erano costituite solo da britannici, italiani, giapponesi, russi e tedeschi.
Sir Cradock avrebbe terminato la sua carriera affondando sul Good Hope, il IO novembre
1914, cercando di sbarrare la strada alla Flotta tedesca dell'Estremo Oriente dell'ammiraglio
conte Maximilian von Spee, nelle acque di Coronel, nel Pacifico meridionale.
(18) Per sopraggiunte complicazioni, Cm'lotto morÌ il 27 giugno. Per il comportamento
tenuto durante gli scontri, gli fu concessa la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.