Page 59 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LE CAMI'AGNE OCEANICl-lE DELLA REGIA MARINA 51
La sola importanza di questo gl'llppo di Nicobar si è una relativa importanza geografica.
Questo gruppo delle isole Nicobar è il passo naturale dei vascelli che dal Golfo del Bengala
devono traversare lo stretto di Malacca per rendersi alle Filippine od al Mare della Cina. Ora
l'isola di Nicobar vi presenta appunto una baja delle più sicure e delle più spaziose che si
conoscano in quei paraggi.
Il Nicobar non costò mai grande spesa all'erario Danese per la ragione che non vi spese
danaro di rilievo onde costituirvi qualche cosa. Nell'anno 1831 od in quel torneo, il Governo
Danese deve aver cercato di fare qualche cosa a detto scopo, preparando una spedizione sulla
costa COl'Omandel, nella sua piccola fattoria (comptoir) di Franquebar che allora apparteneva
ancora alla Corona Danese. Ma la prova ne deve essere stata ben poco soddisfacente. Infatti
nel 1846 partì da Copenhagen la "Galatea" con incarico al comandante di osservare attentamente
se si poteva tirar qualche partito dal possesso di Nicobar ed in caso negativo di ritirare la bandiera
danese. Il comandante accompagnato da scienziati che si trovavano col suo Stato Maggiore, si
fermò al Nicobar, osservò il tutto e conchiuse che il più spiccio si era di ritirare la bandiera
della Danimarca. Ciò dimostra che il Governo Danese si convinse che il Nicobar non gli serviva
a nulla. E pochi anni dopo, cioè dieci anni sono, il Governo Danese vendè all'Inghilterra la
stessa fattoria di Franquebar e non si occupò più né punto né poco del Nicobar.
Naturalmente la pirateria vi continuò in proporzioni crescenti, tanto più che il Nicobar
è separato da un canale di sole trenta leghe dall'arcipelago d'Andaman i cui abitanti sono i più
feroci pirati che si conoscano. Il Nicobar era diventato il loro asilo di preferenza. Gli interessi
inglesi ne soffrivano ed il Governo inglese dovette intervenire. Ultimamente, pertanto il Gabinetto
di Londra interpellò il Governo Danese per sapere se il Nicobar era sempre un possesso danese
ed in tal caso osservò che se il Governo Danese non s'incaricava di mantenere l'ordine nei
paraggi del Nicobar, se ne sarebbe incaricato egli stesso perseguitandovi i pirati non solo in
mare, ma esercitando la sua azione anche sul territorio dell'isola. Il Governo Danese cominciò
col rispondere che nel fatto egli aveva abbandonato il gruppo del Nicobar sin dal 1846 e che
del resto per terminar ancor meglio il tutto egli era pronto a cedere il Nicobar all'Inghilterra
per un vilissimo prezzo. Il Gabinetto di Londra rispose che non intendeva spendere neppure
un biardo per fare tale acquisto, ma che renderebbe responsabile il Governo Danese sia delle
spese che l'Inghilterra dovrebbe fare per tutelare la sicurezza compromessa dallo stato in cui
trovavasi il Nicobar, sia per indennizzare gli interessi particolari dei sudditi inglesi che fossero
lesi per detta causa. In allora il Gabinetto di Copenhagen dichiarò che l'Inghilterra poteva
considerare il Nicobar come "res nullius" e che per conseguenza poteva esserne il primo legittimo
occupante. Probabilmente il B.ne Bilie Brahe avrà omesso queste ultime fasi.
Mi sono informato da questa Legazione inglese, senza annettere importanza alla mia
quistione, se l'Inghilterra avesse diggià fatto occupare effettivamente le isole abbandonate dai
danesi. Dalla risposta devo arguire che l'occupazione non ha ancora avuto luogo ... ".
(60) Lettera prot. 684 Riservata in data 23.3.1869.
(61) Risultano presenti quattro bozze di lettere (tre datate aprile, ed una 19 aprile) con
istruzioni per il comandante Racchia. Su tutte, però, è aggiunta la nota "Non spedita" e su
quella del 19 aprile "non ancora spedita".
(62) Lettera prot. 1418, Riservata, in data 13 giugno 1869.
(63) Non sono state reperite nella raccolta ..
(64) Lettera 26933/1838 in data 27.7.1869; vedasi, per la proposta, la lettera del 27
febbraio.
(65) Lettera prot. 2023 Riservata in data 13 agosto 1869.