Page 54 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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                  Nonostante  ciò,  non  si  può  fare  a  meno  di  considerare  che  i  viaggi  della
             Magenta, della Clotilde, del Governolo e della Vedetta, sia come imprese marinare
              dei  rispettivi comandanti, che le  missioni politico-diplomatiche e commerciali, a
              cui si devono aggiungere gli apporti scientifici sul piano naturalistico ed idrografico,
              sono avvenimenti  scritti  in  modo decisamente  significativo  nella  giovane  storia
              del  Regno  d'Italia  che,  completata  la  sua  unità con  la  occupazione  di  Roma,  si
              stava incamminando verso traguardi che dovevano portarlo allo stesso livello delle
              altre nazioni europee.






                                                NOTE
                  (1)  Le  note di  navigazione dei comandanti  (condizioni  del  mare, del  vento, temperatura
              ecc.)  di  un  secolo  e  mezzo  addietro  sono  pienamente  valide  anche  per gli  skippers  di  oggi
              impegnati  in  regate di  tipo sportivo con  imbarcazioni decisamente differenti.
                  (2)  Nel  descrivere  il  passaggio  del  corteo  del  Daimio,  il  professor  Giglioli,  imbarcato
              sulla Magenta  scriverà ricordando  il  "caso fortuito che  nella  scconda mctà dcI  XIX sccolo  mi
              aveva conccsso di vivere  alcuni istanti  in  pieno  mediocvo".
                  Vedasi,  per quanto concernc la  modcrnizzazione del  Paese,  quanto riporta il  comandante
              Accinni,  del Governolo  ncl  voI.  I della Storia delle  CamlJaglle  Oceaniche, cap.  VIII,  p.  192-193.
                  (3)  Ludovica  de  Courtcn, La  Marina  Mercantile  Italiana  nella  1)()litica  di  espansio1le
              (1860-1914).  Industria,  Finanza e Trasporti Marittimi;  Bulzoni  Editore, Roma,  1989, p.  47-49,
              e note relativc.
                  (4)  M.  Silvestri, Il primo cinquantennio (1861-1914);  Editoriale Nuova, Milano,  1981,
              p.50.
                  (5)  Pcr uno studio sulla popolazionc europea, vedasi: M. W. Flinn, Il sistema demografico
              europeo  (1500-1820),  Il  Mulino, Bologna,1983.
                  Per  l'emigrazione  europca  verso  gli  Stati  Uniti,  vcdasi  P.  Villani,  Trionfo  e crollo  del
              predominio  europeo  XIX-XX secolo;  Il  Mulino,  Bologna,  1983;  cap.  III,  par.  9,  Crisi  agraria
              ed emigraziolle,  p.  69-70,  ed  in  particolare  il  grafico  dclla  fig.  5,  tratto  da  Reinhard  e altri,
              Storia  della  popolazione mondiale, Latcnza,  Bari,  1971.
                  Villani afferma che "( ... ) dei 55  milioni di  europci cmigrati  in  oltre un secolo, dal  1821
              al  1924, bcn  21  milioni  partirono tra  il  1870 e il  1900 ( ... ).  Soltanto dall'Italia  tra il  1876 e
              il  1918 si  cbbcro  in  totale  14 milioni  di  cspatri".
                  (6)  M.  Silvestri, cit., p.  50.
                  (7)  R.  Romeo,  Cavour  e  il  suo  tempo  1842-1854.  VoI.  II,  Latcrza,  Bari,  1984,
              capp.  Ve VI.
                  (8)  La  civiltà moderna cra considcrata dal  Papa  madre e  propagatrice  feconda  di  infiniti
              errori  e  di  interminabili  mali;  citato  da  I.  Montanelli,  L'Italia del  Risorgimento  (1831-1861);
              Rizzoli,  Milano,  1972, p.  652.
                  (9)  Pcr la situazione italiana in confronto alle potenze europee ed il  problema del  ricono-
              scimento  del  nuovo  Regno,  e  per  gli  sviluppi  della  politica  estera  dell'Italia  nel  concerto
              europeo  nei  tcntativi  di  soluzione  per  il  problema  di  Vcnezia  e  Roma,  vedasi  quanto  scrive
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