Page 51 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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LE  CAMPAGNE  OCEANICI-IE  DELLA  REGIA  MARINA                         43


                Il comandante Racchia deve compiere lo scambio delle ratifiche. Egli ricevette
           inoltre per istruzione di procedere nelle ricerche di un luogo ove si  possa opportu-
           namente stabilire  un  penitenziario  in  qualche  isola  non  lontana da  Borneo,  ma
           di lasciare da banda in vista del silenzio serbato dal  Governo inglese, il  progetto
           studiato  dapprima  e  relativo  a  un  tratto  di  territorio  al  Nord-Ovest  dell'isola
           stessa  di  Borneo.  ( ... )
                Il governo olandese non ha sollevato e non poteva sollevare delle opposizioni,
           ma ha espresso delle inquietudini e soprattutto parve lagnarsi del silenzio che noi
           avevamo serbato con esso. ( ... )
                La prego dunque innanzitutto di chiedere una risposta relativamente al territorio
           nord-est di Borneo risposta che, a quest'ora, non può a meno di essere pronta"(93).
                Mentre le trattative londinesi proseguivano piuttosto lentamente, con l'intervento
           trasversale  del  governo  olandese,  il  comandante  Racchia,  alla  dipendenze  del
           Ministero degli Esteri(94), era partito dall'Italia servendosi delle linee commerciali
           diretto in Birmania, Siam e J ohore, quale latore della ratifica dei trattati conclusi
           a suo tempo e  di  onorificenze e doni  per le  autorità locali.
                A Mandalay, ricevuto con tutti gli onori, fu  in contatto con il  Re cui consegnò
           notizie  e  disegni  sull'artiglieria  italiana.  Da  entrambi  si  auspicava  un  maggior
           incremento  di  scambi  tra  Birmania  e  Italia,  considerato  che  quelli  attuali  erano
           effettuati da unità italiane per conto di case inglesi e tedesche. Racchia ricevette la
           proposta di  agire quale console di  Birmania in  Italia, ma non fu  autorizzato;  riuscì
           ad invitare una Commissione birmana per visitare stabilimenti industriali italiani(95).
                Ma  la  seconda  parte  della  missione  di  Racchia  era  prettamente  militare:
           avrebbe dovuto prendere il  comando delle  unità italiane Governolo e Vedetta  per
           l'occupazione di  un territorio  nella zona del  Borneo.
                Riporta Angelini(96):
                "( ... ) Venne così presa in considerazione un'eventuale occupazione delle isole
           situate a Nord di  Borneo  ( ... )".
                Considerato  che  Balambangan  "era  meschina  assai  sotto  tutti  i  rapporti",
           rimaneva l'isola di  Banguey  ( ... )
                "Quindi  il  7  settembre  1872 il  Consiglio  dei  ministri  del  Governo  Italiano
           autorizza  il  Ministero  della  Marina  di  procedere  all'occupazione  dell'isola  di
           Banguey situata a  nord di  Borneo".
                Il Governolo e Vedetta salpano da Napoli il19 dicembre 1872; e l'appuntamento
           con il  comandante Racchia era previsto per il  13  febbraio a Singapore per dirigersi
           quindi verso  Banguey(97).
                Sulle  unità  italiane  prese  imbarco  l'ing.  Felice  Giordano,  "ingegnere  capo
           delle  miniere ed  insigne geologo e naturalista, incaricato di  ricerche geologiche e
           geografiche" (9R).
                La  situazione,  però,  non era delle  più  semplici  nel  concerto internazionale:
           l'Inghilterra  non si  era  pronunciata,  l'Olanda sospettosa  ed  ora anche  la  Spagna
           era sul  chi vive,  vantando dei  diritti di  protezione in  quell'area.
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