Page 56 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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                  (17)  Vedasi,  però,  le  lettere  datate  rispettivamente  21  e  23  maggio  1864  indirizzate  da
             Parigi  al  Ministro  degli  Esteri  Visconti  Venosta, che trattano della  crisi  ministeriale  francese  e
             della  favorevole  impressione suscitata  in  Francia di  un discorso del  Ministro,  ma  non fa  alcun
             accenno ai  funzionari  giapponesi.  DDI,  I,  4°,  doc.  750, 751, 754,  756.
                  (18)  La documentazione sul viaggio della Magenta  è contenuta in archivio V.S.M.M., busta
             2184, naviglio militare. È utile, altresì, consultare la  patrica personale del comandante Arminjon.
                  (19)  La  documentazione  relativa  all'attività  della  Clotilde  e  del  suo  comandante,  nelle
             varie  fasi  della  missione,  è  conservata  in  archivio  V.S.M.M.,  buste  105,  108  della  raccolta  di
             base e 2196, naviglio militare. Anche in questo caso è utile la consultazione della pratica personale
             del  comandante Racchia.
                  (20)  V.S.M.M.,  Storia  delle  Campagne  oceaniche  della  K  Marina,  val.  I,  ristampa
             1992, cap. V,  "Campagna in Estremo Oriente della  R.  Corvetta ad elica Pril1cipessa Clotilde
             (1868-1871)",  p.  87.
                  (21)  Nel  1861  Napoleone  III  aveva  regalato  un  quantitativo  di  seme  giapponese  alla
             Società di Agricoltura, che lo aveva distribuito ai  vari  produttori italiani.  I sorprendenti risultati
             ottenuti  fecero volgere tutte le speranze dei coltivatori verso l'Estremo Oriente, ma la  cosa non
             appariva di  facile  soluzione.
                  Scrive il  Giglioli che "si erano fatti  tentativi inutili con seme proveniente dall'Anatolia,
             da  Bucarest,  dalla  Macedonia  e  dalla  Persia;  ed  intanto  la  malattia  minacciava  di  completa
             distruzione  quell'importantissimo  ramo  dell'industria  nazionale,  principale  ricchezza  di
             molte  nostre  province.  Le  sete  grezze  del  Gi,lppone  e  della  Cina,  importate  in  America,  in
             Inghilterra  e  Francia,  stabilivano  una  concorrenza  rovinosa,  bisognava  quindi  affrettarsi  a
             trovare  un  rimedio al  male ... ".
                  (22) Vedasi in Appendice 1 la  lettera del Negri al Ministero degli Esteri, in  data 22.5.1864.
                  (23)  Nelle Appendici 2-4  sono  riportate  le  trascrizioni  delle  risposte  del  Ministero  del
             Commercio e  della  Camera di  Commercio di  Genova ed  il  riassunto di quelle  degli  altri enti.
                  (24)  Veda si  la  "scheda" dell'Vnità nell'AIJpendice 5.
                  (25)  Vedasi il profilo del comandante Arminjon nell'A1Jpendice 6. Sull'attività dell'Arminjon
             successivamente al viaggio della Magel1ta vedasi anche R. Nassigh, La Marina Italiana e ['Adriatico,
             V.S.M.M.  1998,  p.  IO  e  sego
                  (26)  Vedasi,  in Appendice  7,  i profili  del  personale civile  imbarcato.
                  (27)  Vedasi,  in A1Jpendice  8,  le  "Istruzioni  per la Magenta  inviata  nelle  acque della Cina
             e  del  Giappone". Archivio V.S.M.M.,  busta 2184  naviglio  militare,  R.  Nave Magenta.
                  (28)  Così  Giglioli  descrive  un colpo di  mare durante  la  tempesta del  12  febbraio:
                  "Mentre si  stava  pranzando  nella  camera del  Consiglio, per  un  improvviso e  forte  colpo
             di  rollio,  la  tavola,  sebbene  assicurata  con  viti,  si  capovolse  con  tutto  ciò che  vi  era  sopra;  gli
             ufficiali  ebbero  rotte  quasi  tutte  le  loro  stoviglie,  e  rimasero  con  l2  piatti  e  4  bicchieri.  Nei
             camerini  di  chi  non aveva avuto cura  di  assicurare  bene ogni cosa,  regnava  il  caos.  Il  bestiame
             imbarcato ebbe  molto a soffrire, e  varie  pecore, cadendo nel  boccaporto di  poppa, comparvero
             nel  quadrato degli ufficiali, ove tutto era sottosopra:  frantumi di  piatti,  bicchieri, bottiglie e altri
             mobili erano sbalzati da destra a sinistra e viceversa, in mezzo ad ondate di  un liquido composto
             di acqua di  mare e del contenuto di circa un migliaio di uova, che si  stavano ponendo sotto calce
             in  un  barile al  momento che cominciò  la  bufera:  grave  perdita  per  la  gamella degli  ufficiali,  al
             principio di  una sì  lunga traversata".
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