Page 72 - Missioni militari italiane all'estero in tempo di pace (1861-1939)
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                                                                    segue: Appendice 3


                 Quanto alla  protezione dei  Regi  Sudditi  questa  non  può essere  efficace  fra
            popoli  semicivilizzati  se  non  col  costante  mantenimento di  una sufficiente  forza
            nei  luoghi  adatti.
                 Indennità  e  cognizioni  della  Camera  sono  pretese  da  italiani  stabiliti  nel
            Salvador ed a Montevideo, ave il  signor Stefano Antonini non può riscuotere una
            somma assai  rilevante, benché dovutagli per sentenza ormai inappellabile di  quei
            Tribunali,  e  dalla  Cina  per  l'abbruciamento  e  saccheggio  di  notevoli  partite  di
            coralli a  Canton nel  1856 e  1857 a danno della casa Oliva.
                 Queste  pratiche  sono  pure  degne  dell'attenzione  del  R.  Governo  a  cui  si
            raccomandano.
                 Similmente ci occorrerebbero stazioni navali sulle coste dell'Africa occidentali
            ed orientali p.  es.  se  possibile, vicino alle foci  del  Niger e del  Zambesi, nelle isole
            presso  Madagascar,  negli  Arcipelaghi  indo-cinesi,  p.  es.  nelle  Nicobar  e  nelle
            Lienkien ed infine sulle  coste dell'Abissinia.
                 Dire  questi  nomi,  è  indicare  abbastanza  i  luoghi  che  si  vorrebbero  veder
            visitare,  perocché non pare che molto di  ben  nuovo e di ben interessante emergerà
            da una visita a Rio Janeiro, al  Capo di  Buona Speranza, a Madras, o a  Calcutta,  a
            Batavia,  a  Manilla,  a  Canton,  a  Shangai,  ad  Hakodadi,  a  Kanagawa,  alla  Nuova
            Zelanda, a Melbourne, a Victoria, ad Otaiti, a Valparaiso, a Montevideo e a Gibilterra.
                 Del resto non si  vogliono diminuire i vantaggi che si  possono ritrarre da un
            viaggio anche come è proposto dal Governo attentamente fatto nella vista di giovare
            al  commercio.
                 In  questo  caso  non  si  saprebbe  quali  altre  domande  formulare  se  non  le
            seguenti riguardanti specialmente i porti del  Giappone.
            1  - Indicare  tutti  i  prodotti  che  formano  oggetto  della  importazione  e  della
                 esportazione di  un  paese.
            2  - Il  modo con cui si  fa  il  commercio, cioè se per scambi, con denaro contante,
                 se trattando con case indigene, o con estere stabilite sul luogo, e quali di  esse
                 meritino la  preferenza per onestà e mezzi.
            3  - Il  regime doganale, gli  ostacoli che si  frappongono  al  libero commercio, ed
                 il  mezzo di rimuoverli.
            4  - l:importanza assoluta e relativa di ogni luogo, e le nazioni da cui è frequentato.
            5  - Quali prodotti esteri sarebbero suscettibili  di  acclimatazione nel nostro paese.
            6  - Determinare le  località più importanti per lo stabilimento di  Consolati.



                                                                 IL  PRESIDENTE
                                                                   M. Casarotto
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