Page 21 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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            3 giugno 1934. Salone delle Feste di Palazzo Reale dove sono esposti i bozzetti delle opere partecipanti al concorso La Guerra e la Vittoria. Foto da “L’Illustrazione ita-
            liana”, 10 giugno1934.


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            loro associazione il gagliardetto del Capo del Littorio . Neppure nei giorni seguenti il capo del Governo trovò il modo di
            visitare l’esposizione delle opere partecipanti al concorso promosso dalla regina Elena.

            Fu una cerimonia grandiosa: «Festoni di alloro ornano lo scalone di onore guardato dai corazzieri – riportava il Corriere della
            Sera – in cima il busto del Re, mentre a destra e a sinistra sono allineati i busti delle Medaglie d’oro. Trofei d’armi, di gagliardetti
            e di fiamme, bandiere azzurre che recano l’aquila sabauda e bandiere rosse con in campo la croce bianca fregiano le magnifiche
            sale». Intervennero, tra gli altri, i collari dell’Annunziata Luigi Federzoni, Paolo Thaon di Revel, Guglielmo Imperiali di
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            Francavilla, i Marescialli Enrico Caviglia e Pietro Badoglio. Significativa la partecipazione di Cesare Maria De Vecchi, tra gli
            esponenti della classe dirigente politico-istituzionale molto vicini alla Casa Reale, quadrumviro della marcia su Roma, amba-
            sciatore d’Italia presso il Vaticano. “Cattolico militante e monarchico senza riserve” – come lui stesso si definiva – aveva ri-
            cevuto da Vittorio Emanuele il titolo di conte di Val Cismon in riconoscimento del valoroso comportamento nell’ottobre
            1918 in quella zona del massiccio del Grappa. La sua presenza comprovava certo una piena condivisione del regale progetto.


            42  Nell’ottobre 1933 era stato istituito il Capo del Littorio che doveva essere inserito negli stemmi delle provincie, dei comuni, delle congregazioni di
            carità e degli enti parastatali già autorizzati a fregiarsi del fascio littorio. Poteva anche essere concesso, come nel caso dell’Associazione dei volontari
            di guerra, su proposta del presidente del Consiglio, anche ad altri enti privati giudicati meritevoli per i servizi resi alla patria. Il Capo del Littorio era così
            descritto: «di rosso (porpora) al Fascio Littorio d’oro circondato da due rami di quercia e di alloro, annodati da un nastro dai colori nazionali».
            Neppure nei giorni seguenti il capo del Governo trovò il modo di visitare l’esposizione delle opere partecipanti al concorso promosso dalla regina
            Elena.
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              «Corriere della Sera», 3 giugno 1934, p. 1.
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