Page 16 - La rappresentazione della Grande Guerra nel concorso della Regina Elena del 1934
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14 LA RAPPRESENTAZIONE DELLA GRANDE GUERRA NEL CONCORSO DELLA REGINA ELENA DEL 1934
Una delle sale di Palazzo Reale riservate dalla Segreteria del Concorso alla consultazione dei documenti. Foto da “L’Illustrazione italiana”, 18 febbraio 1934.
che aveva sperimentato di persona (tranne Dudreville e Malerba) la vita al fronte e in trincea, fondò il movimento del Novecento
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italiano, un’importante scuola che mirava a un nuovo modello di classicità. Agli inizi degli anni Trenta il dibattito sulla ricerca
di una tendenza artistica rispettosa dei dettami culturali ed estetici del regime fascista era diventato sempre più acceso e in-
transigente. La diatriba aveva coinvolto anche i novecentisti ormai equiparati alle vituperate avanguardie di inizio secolo dai
critici più vicini al regime.
La pubblicazione del bando contribuì, come già detto, a rinfocolare le polemiche. Il quindicinale milanese Perseo. Periodico di
Arti e Lettere, nell’editoriale “Appello agli artisti combattenti” del gennaio 1934, dava notizia del concorso pubblicato dal Mi-
nistero della Guerra commentandone le indicazioni con grande favore:
Nell’appello vi è un monito che richiama all’ordine tutta una disordinata concezione artistica che proprio dal dopo-
guerra ad oggi ha imperversato, ritardando il vero progresso delle arti e sovvertendo i principi più severi sui quali si
sarebbe certamente iniziata e costruita una vera arte moderna. Il monito è contenuto in poche ma inequivocabili pa-
role: “Le figurazioni dovranno essere composte con chiarezza, espresse con umana semplicità e comprensibili da tutti” […] Il cerebra-
lismo astratto, il fumismo ingannevole, l’arbitrio abusato devono cessare di essere presunto elemento convincente. 31
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E. PONTIGGIA (a cura di), Il Novecento italiano, Milano, Abscondita, 2003.
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A. F. DELLA PORTA, «Perseo. Periodico di Arti e Lettere», Milano, 15 (sic.) gennaio 1934, p. 1.