Page 111 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Controguerriglia e Controllo del territorio
illimitato della potenza di fuoco, classificate come “barbarismo”, quasi a
sottolineare il fatto che, a onta della loro efficacia, sono oggi improponibili
strategie difensive indirette, come il terrorismo, la resistenza passive,
presuppongono un certo livello di autolimitazione da parte degli attaccanti.
Quando gli attori forti impiegano una strategia che ignora tali limiti, è improbabile
che gli attori deboli vincano, sia perché non sarebbe rimasto nessuno per cui
vincere, sia perché una strategia di guerriglia si fonda su una rete di supporto
sociale per l’intelligence, il supporto logistico, e i rimpiazzi. Il barbarismo funziona
come strategia COIN perché con l’attaccare uno solo od entrambi gli elementi di
una strategia di guerriglia, i santuari e il supporto sociale, distrugge la capacità di
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combattere dell’avversario.
La rilevanza del potere aereo in un contesto di controinsurrezione deve
essere messa in relazione non soltanto all’uso della forza ma anche al dominio
dell’informazione. Ricognizione e sorveglianza furono le due forme di attività
che vennero svolte con maggiore continuità durante le operazioni, dando ai
comandi la possibilità di chiudere il ciclo OODA più velocemente dell’avversario
e controbilanciando la sua conoscenza del terreno e l’appoggio che poteva avere
dalla popolazione. I velivoli si dimostrarono di importanza fondamentale nella
fase Observe, a supporto delle fasi Orient e Decide, e furono anche il mezzo più
efficace utilizzato nella fase Act. Al riguardo va ricordato che nelle campagne
coloniali non c’erano obiettivi di tipo industriale e demografico, e mancavano
anche infrastrutture di immediato ed evidente valore, quali aeroporti, impianti
ferroviari, depositi.
Le azioni di bombardamento e di mitragliamento dovevano essere indirizzate
contro accampamenti, greggi e mandrie, campi coltivati, carovane, punti di
passaggio obbligato, per i quali non servivano bombe di grande potenza. Venivano
invece usati ordigni a frammentazione di piccole dimensioni che potevano essere
caricati a bordo in grandi quantità per saturare l’area di interesse; sganciati a
bassa quota, di solito tra i 50 e i 200 metri, producevano un gran numero di
schegge terribilmente efficaci contro uomini e animali. Data la natura degli
obiettivi, anche il mitragliamento era largamente praticato, scendendo anche al
di sotto dei 50 metri per massimizzarne gli effetti materiali e morali. Infine, alla
massa veniva preferita la persistenza dell’azione, ed erano quindi inviate su uno
stesso obiettivo più ondate di velivoli, concentrando lo sforzo nello spazio ma
diluendolo nel tempo per tenere gli insorti sotto pressione e impedire che si
raggruppassero e riorganizzassero
invece di azioni a grandi masse compiute a grandi intervalli di tempo, si tratta
di compierne molte e ripeterle a brevi distanze con un martellamento continuo,
111 I. ARREGUIN-TOFT, How the weak win wars. A theory of asymmetric conflicts, in «International
Security», Vol. 26, n. 1, 2001, p. 41.
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