Page 117 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Controguerriglia e Controllo del territorio
Compiranno un esperimento rapido di turismo desertico, senza guide
indigene. Punteranno verso il mare, a ponente di Alessandria, poi seguiranno
le piste litoranee sino a Marsa Matruh, e finalmente dirigeranno verso la meta,
l’oasi di Siwa, detta pure di Giove Ammone. Il percorso è di circa settecentottanta
chilometri, salvo dirottamenti forzati. I primi quattrodici sono asfaltati, nei
rimanenti chilometri non troveranno un solo metro di strada costruita, neppure
di semplice pietrame. Si tenta di compiere il viaggio in cinquanta ore, comprese
le soste di riposo. 114
Il turismo desertico era accettato con benevola noncuranza dalle autorità
britanniche, preoccupate soprattutto dell’eventualità di dover organizzare
un’operazione di ricerca e soccorso se qualcosa fosse andato storto, ma non
erano solo comitive di amici a sfidare le insidie del Sahara. Tutto era cominciato
nel 1916, con le operazioni condotte dalle Ford T delle Light Car Patrol contro
i senussi nella regione di confine con la Cirenaica. Prodotta tra il 1908 e il 1927
in oltre 15 milioni di esemplari, questa robusta e affidabile autovettura, di cui si
diceva che avesse tante vite quanto un gatto, montava un motore a 4 cilindri da
20 cv, con cambio a due marce avanti e una indietro, ruote posteriori motrici
e pneumatici da 9 cm, per gli standard moderni del tutto inadatti a terreni
sabbiosi. Quegli pneumatici nel deserto avevano anche una vita limitata, da
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2400 a 4800 chilometri, e il consumo di olio motore era molto alto, calcolato in
1,7 kg ogni 160 km, ma la facilità di utilizzo del cambio, la solidità del telaio e la
semplicità della manutenzione facevano sì che la Ford T fosse molto apprezzata
dagli equipaggi. Un grande conoscitore del deserto, e tra i futuri esponenti di
punta del Long Range Desert Group, il capitano Ralph Alger Bagnold, avrebbe
in seguito individuato nelle sue sorprendenti prestazioni la ragione del successo
delle prime pattuglie motorizzate:
[…] nel 1916 la minuscola forza delle Light Car Patrol, armata di mitragliatrici,
montò la guardia lungo 800 miglia di frontiera contro una possibile recrudescenza
della minaccia dei Senussi. Queste pattuglie coprivano grandi distanze in un
territorio sconosciuto, privo di acqua e di vita […] e tra le altre cose, avvalendosi
delle letture dell’odometro e della bussola riuscirono a cartografare una gran parte
del deserto settentrionale. […] Quanto riuscirono a realizzare, con i semplici veicoli
che avevano, ha dell’incredibile. Le vecchie tracce dei loro stretti pneumatici, del
tutto inadatti, si possono vedere ancora oggi, appena accennate, ben oltre le oasi
a diverse centinaia di miglia dal Nilo. 116
Con il suo equipaggio di tre uomini e razioni per tre giorni, una Ford T poteva
andare praticamente ovunque potesse andare un cammello, ma a una velocità
ben superiore, e con l’esperienza furono messe a punto soluzioni peculiari, come
114 P. CACCIA DOMINIONI, Alamein 1933-1962, Milano, Ugo Mursia Editore, 1992, p. 10-18.
115 A. GOUDIE, Wheels Across the Desert. Exploration of the Libyan Desert by motor car 1916-1942,
London, Silphium Press, 2008, p. 50-51, 56-57.
116 R. A. BAGNOLD, Libyan Sands, London, Hodder and Stoughton, 1935, p. 13.
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