Page 118 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”
i condensatori, che permettevano di recuperare l’acqua del radiatore impedendo
che si disperdesse evaporando, e la bussola solare, che consentiva di superare il
problema della deviazione magnetica indotta dalla struttura metallica e dal motore.
Dopo la guerra le Light Car Patrol furono in gran parte sciolte, e i loro veicoli
venduti a privati o ceduti alla Frontier District Administration, continuando così
a percorrere il deserto ancora per molti anni. Il deserto egiziano vide anche altri
tipi di veicoli, come i semicingolati Citroën impiegati dal principe Kemal el Din,
figlio del Khedive Ismail e uno degli uomini più facoltosi d’Egitto, nelle sue
spedizioni nel deserto occidentale, verso il Sudan e il Ciad, degli anni tra il 1923
e il 1926, o la vettura Crossley, una casa automobilistica di Manchester uscita
di scena nel 1937, con cui una benestante coppia britannica, Chaplin e Stella
Court Treatt, portò a termine la traversata dell’Africa nel senso dei meridiani,
da Città del Capo al Cairo, tra il settembre del 1924 e il gennaio del 1925, ma
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l’inossidabile e robusta vettura Ford rimase sempre la soluzione più popolare. A
utilizzarla largamente fu in particolare il Desert Surveys Department, istituito
nel 1920 e rimasto attivo fino al 1937, quando venne assorbito dal Topographical
Survey Department. Il suo primo direttore, John Ball – ingegnere, geologo
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e topografo – che durante la guerra aveva operato con le Light Car Patrol,
era entusiasta della Ford T e ne acquistò un certo numero per le campagne di
esplorazione e di rilevamento condotte dal dipartimento sotto la sua guida, tra il
1920 e il 1932.
Tra i protagonisti di questo particolare periodo della storia delle esplorazioni
geografiche, e della storia coloniale britannica, un posto di primo piano spetta
senz’altro a Bagnold. Nato nel 1896, ufficiale di carriera dei Royal Engineers,
aveva un passato di combattente, come molti della sua generazione, e si era
distinto sulla Somme e a Passchendaele. Dopo la guerra aveva completato gli
studi di ingegneria a Cambridge e nel 1926 era stato trasferito in Egitto, dove
il mito di Lawrence e la memoria ancora molto viva delle azioni compiute
nel deserto occidentale dalle Light Car Patrol suscitarono il suo interesse per
l’esplorazione del Sahara. Riunito un piccolo gruppo di appassionati, quasi tutti
ufficiali dell’esercito britannico in cerca di qualcosa di più eccitante della vita di
guarnigione, e acquistate alcune Ford T, cominciò con loro ad avventurarsi al
di fuori degli itinerari più battuti, acquistando sempre più fiducia e allargando
progressivamente il raggio d’azione. Nel 1926 la prima escursione davvero
ambiziosa li portò a esplorare il deserto dell’Hegiaz, nella penisola arabica, alla
ricerca delle tracce di Lawrence e dei segni ancora evidenti delle sue imprese, ma
il loro terreno d’elezione per i successivi due anni sarebbe stato quello che nei
117 A. GOUDIE, Wheels Across the Desert op. cit, p. 93-97.
118 Ivi, p. 86-87
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