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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”
comportamento e in ogni caso di non essere mai i primi ad agire. Con queste
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premesse l’ipotesi di muovere offensivamente dal Gebel Auenat non fu presa
neppure in considerazione, e il Battaglione Sahariano rimase ancorato ai suoi
compiti di controllo e sorveglianza del territorio.
Sul confine egiziano, l’inattesa attività di piccoli reparti motorizzati britannici,
entrati immediatamente in azione contro avamposti isolati e colonne di
rifornimenti, nel mettere in evidenza la staticità del dispositivo della 10 Armata,
a
aveva costretto Balbo ad affidarsi soprattutto all’aeronautica per contrastarne
l’azione e guadagnare il tempo necessario a consentire ai comandi dell’esercito
di organizzare una propria capacità di risposta con l’impiego di unità mobili.
Se i risultati non erano mancati, come testimonia anche una celebre fotografia
dello stesso Balbo, intento a ispezionare un’autoblindo catturata, il prezzo
era stato un rapido logorio delle squadriglie della Regia Aeronautica, tanto
preoccupante da indurre il Comando Supremo a intervenire già ai primi di
luglio per raccomandarne un impiego più corretto. Solo in caso di urgenza e di
estrema necessità si sarebbero dovuti inviare dei velivoli alla ricerca di piccole
formazioni motorizzate o addirittura di veicoli isolati, secondo quella che era
diventata una prassi consolidata. Era la conseguenza non solo della carenza
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di reparti motorizzati, ma anche del venir meno di quell’approccio mentale
orientato all’aggressività che era nato durante la “riconquista”, nonché della
tendenza ad affidare l’attività di ricognizione, e di ricognizione armata, quasi
esclusivamente al mezzo aereo, tipica di comandi che si erano formati in un
contesto metropolitano e non erano predisposti a fronteggiare gli ampi spazi
della “Quarta Sponda”.
A modificare il rassicurante scenario delineato per il Sahara Libico dalla resa
della Francia, sopraggiunse già il 3 luglio 1940 la decisione del governatore del
Ciad, Felix Eboué, di prendere contatto con il generale Charles De Gaulle, per
poi aderire il 26 agosto al movimento della Francia Libera. Il suo esempio fu
subito seguito dal Camerun il 27 agosto, dai territori del Medio Congo il 28 e
dell’Ubangui Chari il 29, dopo qualche scaramuccia con gli elementi fedeli al
governo di Vichy, mentre in Gabon la decisione del governatore di schierarsi
con De Gaulle incontrò l’opposizione di buona parte dei militari e dei coloni
che presero il controllo della situazione. Per portare il Gabon nell’orbita della
Francia Libera fu quindi necessario un intervento armato che tra il 6 e il 12
1 Stato Maggiore Generale, Ufficio del Capo di Stato Maggiore, Nostro contegno contro la Francia
all’aertura delle ostilità, n. 28 Op del 7 giugno 1940, in F. MATTESINI, M. CERMELLI, Le
direttive tecnico-operative di SUPERAEREO, Vol. I, Tomo 1, Ufficio Storico Stato Maggiore
Aeronautica, s.i.d., p. 143.
2 Comando Supremo, Stato Maggiore Generale, Impiego dell’aviazione, n. 1192 Op. del 7 luglio
1940, in F. MATTESINI, M. CERMELLI, Le direttive tecnico-operative op. cit., p. 242.
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