Page 193 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)


            IL COMBATTIMENTO DEL GEBEL SHERIF





               Le pattuglie del LRDG reduci dal raid su Murzuch arrivarono a Zouar il
            mattino del 19 gennaio e di qui proseguirono per Faya-Largeau, raggiunta il 25.
            L’indomani Bagnold informò Leclerc che il comando britannico non poteva
            destinare altre forze a un’eventuale azione su Cufra, cosa di cui peraltro l’ufficiale
            francese non sembrò preoccuparsi più di tanto. Il breve ciclo operativo era stato
            tuttavia sufficiente a fargli apprezzare la ben maggiore capacità di manovra e
            la superiore potenza di fuoco delle pattuglie britanniche, convincendolo della
            necessità  di  impiegare  in  futuro  solo  forze  motorizzate.  Per  Cufra  Leclerc
            approntò quindi un reparto di formazione di 402 uomini, dei quali 301 indigeni,
            con 162 veicoli di vario tipo, soprattutto Bedford, Matford e Ford, inquadrati
                                                   e
            nella Compagnie Portée du RTST, nella 7  Compagnie du RTST e nel Groupe
            Nomade de l’Ennedi (GNE),  con una sezione d’artiglieria ed elementi  della
            sanità e dei servizi. Lasciata Faya-Largeau il 26 gennaio, in serata la colonna
            raggiunse il forte di Ounianga-Kebir e riprese il movimento il giorno 30 con un
            cammino tormentato da continui guasti meccanici.
               Nel frattempo, mentre la pattuglia “G” sostava in riserva ai pozzi di Sarra, la
            pattuglia “T”, guidata da Clayton, procedeva in avanscoperta precedendo di una
            giornata il grosso della colonna e il 30 gennaio si addentrava nel Gebel Sherif,
            un centinaio di chilometri a sud di Cufra. Accertata l’assenza di reparti italiani,
            Clayton decise di trasmettere immediatamente il suo rapporto e di rompere così
            il silenzio radio. Non era la prima volta che accadeva, già da qualche giorno
            la stazione  radio dell’aeroporto  di  Cufra aveva intercettato  e  goniometrato
            trasmissioni localizzate a sud dell’oasi.  Il 28 gennaio  il Comando  del Sahara
            Libico aveva quindi ordinato al capitano Francesco Mattioli di organizzare una
            colonna celere per esplorare la vasta zona desertica tra Cufra e Maaten Bisciara,
            e alle 15 di quello stesso giorno la colonna si era messa in moto con rotta sud-
            ovest.  Agli ordini del comandante della Compagnia Sahariana di Cufra, tenente
                  24
            Edoardo Capurro, comprendeva il tenente Ferruccio Minutillo e il sottotenente
            Gentile, 2 sottufficiali e 6 soldati italiani, 29 soldati libici e 3 avieri addetti a un
            radiogoniometro campale della Regia Aeronautica che integrava la stazione radio
            mobile in banda HF. I 43 uomini erano montati su un trattore leggero A.S.37 e
            4 autocarri FIAT 634N, con un armamento costituito da 4 mitragliere da 20 mm
            montate sui FIAT, 2 mitragliatrici FIAT mod. 35, una mitragliatrice da 12,7 mm,


            24   Colonna Mobile Mattioli, Relazione sul fatto d’armi del 31 gennaio 1941 - XIX, del 2 febbraio
               1941. Relazione firmta dal tenente Minutillo.


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