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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”
LE ULTIME OPERAZIONI
Nel corso del 1942, mentre il LRDG indirizzava la sua azione verso le
a
linee di comunicazione delle forze italo-tedesche che fronteggiavano l’8
Armata britannica, il Sahara Libico rimase relativamente tranquillo. Come era
accaduto nel 1941, dopo il ripiegamento della colonna Leclerc non vi furono
altri tentativi di infiltrazione dal Ciad e i mesi che seguirono videro le forze
italiane impegnate a consolidare la nuova organizzazione e a condurre una
intensa attività di pattugliamento intesa a intercettare tempestivamente eventuali
iniziative avversarie. In questo quadro si inserisce la costituzione in giugno di due
“squadre di pilotaggio nelle zone desertiche”, create per sviluppare i metodi di
navigazione terrestre e servire all’occorrenza da guida.
I servizi di informazione continuavano intanto a seguire con attenzione
quanto avveniva nell’Africa Equatoriale Francese. All’inizio di luglio, con le
forze dell’Asse agli ordini del feldmaresciallo Erwin Rommel proiettate oltre
il confine egiziano sulla via per Alessandria, da fonti imprecisate fu segnalato
che formazioni di ribelli libici, guidate dai fratelli Sef en-Nasser, si erano unite
alle forze “degaulliste” nel Tibesti in funzione di una prossima iniziativa contro
i presidi del Fezzan. Era un buon motivo per approfondire l’esame della
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situazione oltre frontiera, in merito alla quale gli ultimi rapporti del SIM, peraltro
risalenti a un paio di mesi prima, non riportavano novità di rilievo. Le forze
della Francia Libera dislocate tra il lago Ciad e la frontiera con la Libia venivano
sempre valutate equivalenti a una divisione, e immutata rispetto al 1941 era anche
la valutazione delle loro possibilità operative. Per le distanze in gioco e i problemi
logistici da affrontare, solo una piccola parte di queste forze avrebbe potuto
essere proiettata oltre frontiera, non diversamente da quanto era accaduto nelle
due precedenti occasioni. Le forze disponibili nel Sahara Libico, in Tripolitania
e nel sud della Cirenaica erano quindi ritenute sufficienti a fronteggiare la
minaccia, tenendo conto anche del concorso dei reparti aerei del Sahara Libico e
della Tripolitania, in grado al momento di schierare una sessantina di velivoli da
caccia e un centinaio di altro tipo, tra i quali peraltro solo tre da bombardamento.
Mancava però una robusta componente di manovra, dal momento che le forze
della Tripolitania, pari a circa 25.000 uomini dei quali 8000 libici, erano costituite
da reparti da posizione per la sicurezza del confine tunisino, per il presidio delle
località dell’interno e per la difesa costiera e contraerea, e lo stesso poteva dirsi
169 Comando Supremo, Riassunto novità operative. Scacchiere egiziano, 1° luglio 1942, AUSSME, Rep.
I-4, b. 18, f. 2.
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