Page 305 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)


            Libico, contro gli elementi nemici in marcia e in sosta individuati dalla ricognizione
            aerea e contro le loro basi logistiche avanzate. Infine, per poter svolgere la loro
            funzione di contenimento e di base d’appoggio, i presidi avrebbero dovuto avere
            una scorta intangibile di 15 giorni di viveri e 10 giorni di dotazioni operative,
            soprattutto munizioni e carburante.  Il contributo della Regia Aeronautica
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            doveva articolarsi in un 1° Gruppo di intervento, con due squadriglie di Ca.309,
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            una squadriglia CR.42 di nuova assegnazione fornita dalla 5  Squadra Aerea e
            una componente da bombardamento con 6 S.79 e 6 S.81, a cui avrebbe dovuto
            all’occorrenza affiancarsi un 2° Gruppo di intervento, da organizzarsi a cura della
            5  Squadra Aerea, con due squadriglie di CR.42 e una di S.79, o comunque da
             a
            bombardamento. Come spesso accadeva, la fattibilità di queste misure veniva però
            a scontrarsi con l’effettiva consistenza dei mezzi a disposizione.

               Piatti Dal Pozzo proseguiva intanto, pur con le difficoltà derivanti dalla carenza
            di automezzi e dalla limitata disponibilità di carburante, nel rafforzamento della
            componente mobile delle sue forze. Alla costituzione in giugno di due “squadre
            di pilotaggio zone desertiche”,  per disporre di elementi  specializzati  nella
            navigazione terrestre in grado di servire all’occorrenza da guida anche a reparti
            più consistenti, seguì tra la fine di settembre e la metà di ottobre l’attivazione
            di tre “pattuglie di vigilanza terrestre avanzata”, intese a proiettare l’attività di
                                                                                     a
            esplorazione anche oltre i confini del Fezzan e aggregate rispettivamente alla 5 ,
            alla 3  e alla 2  Compagnia Sahariana. Le tre pattuglie, costituite da 13 uomini su
                 a
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            4 automezzi, non dovevano impegnarsi in combattimento se non in condizioni
            particolarmente  favorevoli,  ma  loro  compito  era  segnalare  con  tempestività
            via radio l’avvistamento di formazioni nemiche, la loro consistenza e la loro
            direzione di marcia.  Inoltre venne inviato a Hon, quale elemento di manovra
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            alle dirette dipendenze del comandante del Sahara Libico, il 2° Squadrone del I
            Gruppo del Raggruppamento Esplorante Corazzato Lodi, arrivato in Libia alla
            fine di settembre. Agli ordini del capitano Eugenio Montessoro, lo squadrone
            aveva 28 carri armati leggeri tipo L6/40, 14 autocarri pesanti FIAT 666 con
            rimorchio per il loro trasporto, un autocarro soccorso Lancia 3 RO, uno SPA 38
            con il magazzino parti di ricambio e una autovettura FIAT 1100.  Sempre a Hon
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            176   Comando Superiore Forze Armate della Libia, n. 01/17475 del 22 settembre 1942, riportato
               in N. ARENA, La Regia Aeronautica op. cit., p. 215-216.
            177   R. H. RAINERO, Il Sahara Italiano op. cit., p. 236-237. Ogni pattuglia di vigilanza terrestre
               avanzata era composta da una vettura comando, con l’ufficiale comandante, due uomini di
               truppa, stazione radio Ondina e fucile mitragliatore, una camionetta con 4 uomini e mitragliera
               da 20/35, una camionetta con 3 uomini e mitragliatrice da 12,7 mm, una camionetta con 3
               uomini e mitragliatrice mod. 37. L’autonomia era calcolata in 800 km con viveri e acqua per
               8 giorni.
            178   D. TEMPERINO, Reggimento Cavalleggeri di Lodi (15°) 1859-1995, www.tempiocavalleriaitaliana.it,
               2009, p. 179.


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