Page 309 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)


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            56  Compagnia Libica da Posizione, su 4 plotoni, la 844  Batteria da 77/28, meno
            due sezioni, il comando e il plotone comando della 2  Compagnia Meharisti
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            dello Sciaati, la 5  Compagnia Sahariana, a Murzuch la 57  Compagnia Libica da
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            Posizione, su 3 plotoni, la 839  Batteria da 77/28, una sezione della 1  Batteria
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            Sahariana da 20/35, un plotone della 2  Compagnia Meharisti dello Sciaati, a Uau
            el-Chebir la 61  Compagnia Libica da Posizione, su 2 plotoni, una sezione della
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            1  Batteria Sahariana da 20/35, una sezione della 844  Batteria da 77/28, a Zella
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            la 62  Compagnia Libica da Posizione, su 3 plotoni con un plotone distaccato a
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            Tagrift, la 842  Batteria da 77/28, la 2  Compagnia Sahariana, una sezione della
            1  Batteria Sahariana da 20/35, a Ghat la 1  Compagnia Meharisti del Fezzan,
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            a Zuila mezzo plotone della 2  Compagnia Meharisti dello Sciaati, a Traghen
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            mezzo plotone della 2  Compagnia Meharisti dello Sciaati, a Goddua mezzo
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            plotone della 2  Compagnia Meharisti dello Sciaati, a Hammera la 3  Compagnia
            Sahariana e un plotone della 2  Compagnia Meharisti dello Sciaati, a Socna la 21
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            Compagnia Cannoni da 47/32 Granatieri di Sardegna, con un plotone distaccato a
            Umm el Abid. Al di fuori del settore del Sahara Libico, c’erano le due compagnie
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            libiche da posizione 50  e 51 , a Gadames, alle dipendenze del Comando Difesa
            della Tripolitania, la 1  Compagnia  Sahariana  a Marada,  alle dipendenze del
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            Comando Settore Agedabia-Gialo, il Gruppo Bande Irregolari della Giofra a
            Barce, alle dipendenze di quel comando di settore.  In tutte le località si trovava
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            poi una stazione carabinieri, nell’ambito della tipica organizzazione territoriale
            dell’Arma che in questo caso vedeva il comando di compagnia a Hon con alle
            dipendenze le tenenze di Ghat, Murzuch e Brach.
               Nell’organizzazione della difesa del Sahara Libico l’elemento mobile doveva
            essere  quello  predominante, date  le caratteristiche di un ambiente  operativo
            che non offriva o quasi appigli tattici, e lo strumento doveva avere una spiccata
            connotazione  aeroterrestre, dal  momento che solo  il mezzo  aereo poteva
            assicurare un’efficace azione di esplorazione a lungo raggio e intervenire con
            immediatezza  là  dove  necessario,  a  patto  di  poter  contare  su  una  adeguata
            struttura di collegamenti radio. Non poteva però essere trascurata l’importanza
            politica e militare degli elementi fissi. I presidi, occupando fisicamente il territorio,
            erano una manifestazione tangibile di sovranità, indispensabile per mantenere il
            controllo delle popolazioni, e inoltre assicuravano l’occupazione preventiva di
            zone di passaggio obbligato e punti d’acqua attorno ai quali avrebbero finito
            inevitabilmente  con il gravitare  le  operazioni.  In quelle  settimane  di febbrile
            attività fu perciò dedicata una particolare attenzione al rafforzamento delle loro
            strutture logistiche, a cominciare dal fondamentale problema del rifornimento
            idrico con lo scavo e il consolidamento di diversi pozzi, come quelli di Uau


            184   R. H. RAINERO, Il Sahara Italiano op. cit., p. 227, 362-363.


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