Page 304 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”


            nella Sirtica, passando per Murzuch, Zuila, Tmessa, Zella, la fascia arretrata, di
            raccolta, andava da Ubari a Hon, passando per Sebha, Brach, Umm el Abid, Bir
            el Gaf e Socna, e doveva essere organizzata per poter assolvere a compiti di
            resistenza a oltranza nel caso di un cedimento della fascia intermedia. La difesa
            doveva essere condotta con reparti mobili, che sarebbero stati adeguatamente
            equipaggiati con camionette A.S.42 e autocarri A.S.37, ma un ruolo importante
            quali perni di manovra e logistici avrebbero avuto i presidi delle oasi, organizzati
            a difesa con una robusta dotazione di armi automatiche e anche di artiglierie.
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               Secondo la consueta impostazione italiana dell’attività di controllo a lungo
            raggio del territorio, una impostazione dettata anche dalla limitata disponibilità
            di automezzi desertici, l’aviazione sahariana avrebbe avuto in questo schema un
            ruolo fondamentale e ne veniva quindi previsto il rafforzamento, anche in termini
            di organizzazione dei campi e predisposizioni logistiche con la costituzione di
            scorte di carburante e munizioni a vantaggio dei reparti aerei che avrebbero
            potuto affluire in rinforzo. Il compito veniva assegnato al comando del Settore
            Aeronautico Ovest, che avrebbe dovuto anche organizzare l’attività di volo in
            funzione di un’attività di ricognizione, da condurre giornalmente a supporto
            dell’azione di sorveglianza della fascia avanzata, avendo come limiti estremi i
            meridiani 9° e 24°, e predisporre i piani di intervento da attivare a supporto dei
            presidi sia della fascia avanzata che della fascia intermedia. Inoltre dovevano
            essere presi gli accordi del caso per ottimizzare la soluzione del problema delle
            comunicazioni terra-bordo-terra, in larga parte basate più che sui collegamenti
            in radiofonia su segnalazioni ottiche e messaggi aviolanciati, e definire metodi di
            riconoscimento e identificazione per evitare incidenti di “fuoco amico”.

               Il Comando Superiore Forze Armate della Libia riassumeva queste indicazioni,
            insieme con un sintetico quadro di situazione, in una direttiva del 22 settembre
            firmata  dal  maresciallo  d’Italia  Ettore  Bastico.  Le  forze  avversarie  al  confine
            meridionale della Libia venivano valutate in una decina di battaglioni con il supporto
            di alcune squadriglie di aviazione, e il loro obiettivo immediato era individuato
            nell’occupazione della parte meridionale del Fezzan, fino alla zona di Murzuch,
            Zuila e Tmessa, a premessa di ulteriori operazioni offensive verso nord di più vasta
            portata. I presidi attaccati avrebbero dovuto resistere a oltranza anche se aggirati
            e sorpassati, mentre sarebbe stato compito dei reparti mobili contrattaccare con il
            supporto della Regia Aeronautica, alle cui squadriglie sahariane era affidato anche
            il compito della sorveglianza del territorio con missioni di ricognizione armata,
            di fondamentale importanza per poter rilevare con tempestività l’avvicinarsi della
            minaccia e attivare la necessaria reazione. Questa avrebbe dovuto concretizzarsi,
            per opera sempre della componente aerea a disposizione del Comando Sahara

            175   N. ARENA, La Regia Aeronautica op. cit., p. 214.


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