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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”
nella Sirtica, passando per Murzuch, Zuila, Tmessa, Zella, la fascia arretrata, di
raccolta, andava da Ubari a Hon, passando per Sebha, Brach, Umm el Abid, Bir
el Gaf e Socna, e doveva essere organizzata per poter assolvere a compiti di
resistenza a oltranza nel caso di un cedimento della fascia intermedia. La difesa
doveva essere condotta con reparti mobili, che sarebbero stati adeguatamente
equipaggiati con camionette A.S.42 e autocarri A.S.37, ma un ruolo importante
quali perni di manovra e logistici avrebbero avuto i presidi delle oasi, organizzati
a difesa con una robusta dotazione di armi automatiche e anche di artiglierie.
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Secondo la consueta impostazione italiana dell’attività di controllo a lungo
raggio del territorio, una impostazione dettata anche dalla limitata disponibilità
di automezzi desertici, l’aviazione sahariana avrebbe avuto in questo schema un
ruolo fondamentale e ne veniva quindi previsto il rafforzamento, anche in termini
di organizzazione dei campi e predisposizioni logistiche con la costituzione di
scorte di carburante e munizioni a vantaggio dei reparti aerei che avrebbero
potuto affluire in rinforzo. Il compito veniva assegnato al comando del Settore
Aeronautico Ovest, che avrebbe dovuto anche organizzare l’attività di volo in
funzione di un’attività di ricognizione, da condurre giornalmente a supporto
dell’azione di sorveglianza della fascia avanzata, avendo come limiti estremi i
meridiani 9° e 24°, e predisporre i piani di intervento da attivare a supporto dei
presidi sia della fascia avanzata che della fascia intermedia. Inoltre dovevano
essere presi gli accordi del caso per ottimizzare la soluzione del problema delle
comunicazioni terra-bordo-terra, in larga parte basate più che sui collegamenti
in radiofonia su segnalazioni ottiche e messaggi aviolanciati, e definire metodi di
riconoscimento e identificazione per evitare incidenti di “fuoco amico”.
Il Comando Superiore Forze Armate della Libia riassumeva queste indicazioni,
insieme con un sintetico quadro di situazione, in una direttiva del 22 settembre
firmata dal maresciallo d’Italia Ettore Bastico. Le forze avversarie al confine
meridionale della Libia venivano valutate in una decina di battaglioni con il supporto
di alcune squadriglie di aviazione, e il loro obiettivo immediato era individuato
nell’occupazione della parte meridionale del Fezzan, fino alla zona di Murzuch,
Zuila e Tmessa, a premessa di ulteriori operazioni offensive verso nord di più vasta
portata. I presidi attaccati avrebbero dovuto resistere a oltranza anche se aggirati
e sorpassati, mentre sarebbe stato compito dei reparti mobili contrattaccare con il
supporto della Regia Aeronautica, alle cui squadriglie sahariane era affidato anche
il compito della sorveglianza del territorio con missioni di ricognizione armata,
di fondamentale importanza per poter rilevare con tempestività l’avvicinarsi della
minaccia e attivare la necessaria reazione. Questa avrebbe dovuto concretizzarsi,
per opera sempre della componente aerea a disposizione del Comando Sahara
175 N. ARENA, La Regia Aeronautica op. cit., p. 214.
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