Page 316 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”
e
Groupe Nomade du Borkou, la 12 Compagnie Portée du RTST e la Compagnie
Portée du Cameroun erano invece unità coloniali motorizzate, strutturate su
tre plotoni fucilieri e un reparto armi d’accompagnamento con una sezione
mitragliatrici, una sezione mortai e una sezione armi contraeree e controcarro.
La stessa struttura aveva il Groupe Nomade du Tibesti, i cui tre plotoni fucilieri
erano però cammellati. Il supporto aereo sarebbe stato assicurato dai velivoli del
Groupe de Reconnaissance n° 1 (GR1) Bretagne.
I primi a entrare in azione furono i tre gruppi mobili muovendo il 16
dicembre dalle basi logistiche di Bardai e Zouar i gruppi G e D, e sempre da
Zouar ma il 22 dicembre il Groupement M, dando inizio a quella che per le
fonti francesi è la seconda campagna del Fezzan. Il primo obiettivo era Uigh
el- Chebir nei cui pressi il gruppo D, che aveva in rinforzo il Groupe Nomade
du Borkou e la 12 Compagnie Portée du RTST, la sera del 23 dicembre venne a
e
contatto con una pattuglia esplorante che si disimpegnò ripiegando su Gatrun.
Rimasti padroni della scena i francesi spesero un paio di giorni per attrezzarvi un
campo d’aviazione, dove si rischierarono 4 Lysander del gruppo Bretagne, seguiti
da 2 Glenn-Martin e 5 Blenheim, e organizzarvi una base logistica avanzata.
Il problema dei rifornimenti era infatti di vitale importanza e garantire alle
unità mobili l’autonomia necessaria per il prosieguo della campagna richiese un
enorme sforzo: una colonna di 11 autocarri con una capacità di carico di 3,5
tonnellate ciascuno, poteva portarne da Fort Lamy a Uigh el-Chebir soltanto 10,
dovendo consumare le altre 28,5 per il viaggio di andata e per quello di ritorno.
Nel frattempo il gruppo G si dirigeva verso Sebha, descrivendo un ampio arco
di cerchio che avrebbe dovuto consentirgli di investire la località da nord, e verso
Sebha si dirigeva anche il gruppo M.
Il pomeriggio del giorno di Natale il gruppo D riprese l’avanzata puntando su
Gatrun, di cui all’alba del 26 iniziò l’investimento suscitando la decisa reazione
del presidio, che si concretizzò soprattutto nell’azione di fuoco dei suoi due
cannoni da 77/28, e negli attacchi dell’aviazione sahariana, con l’intervento
194
di 2 S.79 e 6 CR.42. Le perdite furono lievi, 2 autocarri Bedford distrutti, un
morto e 2 feriti, ma Dio decise di non trattenersi oltre in zona e, lasciata una
minima aliquota delle sue forze a bloccare la guarnigione, comunque pressoché
e
il plotone comando, il 1° plotone della 2 Compagnie DC, il 2° plotone della 1 Compagnie
re
DC, il 1° Battaglione di Marcia, su compagnia comando, 4 compagnie autoportate, compagnia
armi pesanti, una sezione di artiglieria con 2 cannoni da campagna da 75 mm, una sezione
di artiglieria con 2 cannoni da 25 libre, una sezione contraerea con due armi da 25 mm. (A.
MOLINARI, Desert Raiders op. cit., p. 41-44)
194 Il cannone da 77/28 era un pezzo d’artiglieria di preda bellica, progettato dalla Skoda tra
il 1901 e il 1905 e introdotto in servizio dall’esercito austro-ungarico nel 1907 come 8 cm
Feldkanone Mod. 5. Aveva una gittata massima di 7300 metri.
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