Page 317 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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La Difesa DeL sahara Libico (1940-1943)


            priva di automezzi, si diresse con il grosso verso Umm el Araneb. Nelle prime
            ore del 28 dicembre il gruppo D prese così posizione nel palmeto di Meseguin,
            10 km a est dell’oasi e per rinforzarne l’azione fu richiamato a Umm el Araneb
            il Gruppo G, che la sera del 27 era arrivato a nord di Sebha, in posizione tale
            da poter interrompere la pista per Hon.  Leclerc era infatti tutt’altro che
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            soddisfatto dell’andamento delle operazioni, la resistenza di Gatrun e Umm el
            Araneb, insieme con una certa indecisione nella condotta dell’azione, rischiava di
            comprometterne il successo e soprattutto di svuotare di significato l’intervento
            delle forze degaulliste, dato il precipitare degli avvenimenti nella fascia costiera
            con il sempre più probabile e imminente sgombero della Tripolitania da parte
            delle forze dell’Asse. La sera del 31 dicembre lui stesso raggiunse quindi Umm
            el Araneb, scortato da una pattuglia della 1  Compagnie DC del gruppo M,
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            per seguire l’attacco del gruppo D che sarebbe iniziato nelle prime ore del 1°
            gennaio 1943.
               L’aviazione  sahariana  era  intervenuta  fin  dal  primo  giorno  con  azioni  di
            mitragliamento e  spezzonamento effettuate  da piccole  formazioni  di S.79  e
            di CR.42 che avevano rallentato ma non impedito l’avanzata dei reparti della
            Francia Libera e il loro rafforzarsi ai margini delle oasi di Gatrun e Umm el
            Araneb. Dopo gli attacchi portati al mattino del 26 dicembre nei pressi Gatrun, il
            giorno dopo, sempre al mattino, 2 S.79 e 5 CR.42 avevano attaccato l’avanguardia
            del gruppo D nei pressi del palmeto di Magedul, a sud-est di Umm el Araneb,
            distruggendo l’automezzo radio  della pattuglia del LRDG aggregata alla
            colonna di Dio, danneggiandone un altro e ferendo 2 uomini.  Gli interventi
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            dell’aviazione sahariana si ripeterono nei giorni successivi nella zona tra Umm el
            Araneb e Zuila riuscendo a ostacolare i movimenti dell’avversario e a ritardare
            l’attacco all’oasi, ma senza risultati materiali di particolare rilievo stando alle fonti
            francesi. Di contro il 26 dicembre Gatrun, dove si ebbe qualche vittima tra la
            popolazione, fu bombardata da un Glenn Martin, seriamente danneggiato dalla
            reazione contraerea e rientrato a Uigh el- Chebir con il pilota ferito a morte,  e
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            Umm el Araneb da 3 Bristol Blenheim. I compiti del GR1, oltre alla ricognizione
            e  al collegamento  prevedevano infatti  il bombardamento  dei  presidi italiani


            195   D. CORBONNOIS, L’odyssée de la Colonne op. cit., p. 98.
            196   Ibidem. Il Diario Storico del Comando Supremo, sotto la data del 27 dicembre, conferma
               queste azioni pur senza aggiungere dettagli e valutando in eccesso i risultati degli attacchi,
               quantificati  in  una  decina  di  automezzi  distrutti  il  26,  e  in  altri  tre  il  27  (Diario  Storico
               Comando Supremo, Vol. VIII, Tomo I, Parte Terza, Roma, USSME, 1999, p. 1148).
            197   Il pilota del bimotore Glenn-Martin 716, Adjutant René Weil, aveva avuto il piede sinistro
               tranciato da un colpo da 20 mm che aveva danneggiato i comandi volo. Il controllo del
               velivolo fu  preso dal navigatore,  sottotenente  Netter,  che  concluse  la missione  con un
               atterraggio fuori campo, a carrello retratto, in vista di Uigh el-Chebir. (D. CORBONNOIS,
               L’odyssée de la Colonne op. cit., p. 132)


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