Page 322 - Scenari Sahariani - Libia 1919-1943. La via italiana alla guerra nel deserto
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Scenari Sahariani – Libia 1919-1943 “La via itaLiana aLLa guerra neL deserto”
Anche se il suo destino era ormai segnato, il presidio di Umm el Araneb,
agli ordini del capitano Lamberto Gerani, continuava a contenere gli attacchi
dei reparti agli ordini del tenente colonnello Dio e del capitano Geoffroy, e
questo nonostante dopo la distruzione dei 2 cannoni da 77/28 non potesse più
controbattere il fuoco dei 2 cannoni da 75 mm e dell’obice da 4,5 pollici ai
quali lo stesso Leclerc aveva affidato il compito di indurre alla resa gli italiani.
All’alba del 3 gennaio la diserzione di circa metà dei libici della compagnia da
posizione, scossi nel morale dal prolungato bombardamento d’artiglieria, indebolì
ulteriormente la difesa, ma il mattino del 4 gennaio i difensori riuscirono ancora
a neutralizzare un tentativo di sfondamento del Groupe Nomade du Borkou
sul lato est del perimetro difensivo. Nel pomeriggio, dopo ripetute intimazioni
di resa e ripetuti rifiuti, il presidio alla fine capitolò. La tenace resistenza valse al
capitano Gerani la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Lo stesso giorno, 4 gennaio 1943, il Groupe Nomade du Tibesti, appoggiato
da una sezione di 2 cannoni da 75 mm, subentrava al gruppo M nell’assedio di
Gatrun, liberando i reparti del tenente colonnello Delange per altri compiti, e
in particolare per lanciare l’assalto su Sebha di concerto con il GNB. Il compito
del GNT del capitano Sarazac era stato semplificato dal martellamento a cui
l’artiglieria del gruppo M, assistita nella direzione del tiro dai Lysander del
Gruppo Bretagne, aveva sottoposto le difese di Gatrun, mettendo fuori uso fin dal
1° gennaio i 2 cannoni da 77/28 che avevano cercato di controbatterla. Per tutta
la giornata del 5 gennaio i 2 cannoni francesi, potendo contare sull’ausilio dei
Lysander per aggiustare il tiro, continuarono a battere le posizioni dei difensori,
e in serata, sfruttando anche l’effetto sul morale dell’avversario della notizia
della caduta di Umm el Araneb, Sarazac inviò al comandante, capitano Mario
Cutolo, l’invito ad arrendersi. La resa di Gatrun si concretizzò il mattino del
202
6 gennaio.
A Gatrun cedettero le armi 7 ufficiali, 56 sottufficiali, graduati e soldati italiani,
114 graduati e soldati libici, a Umm el Araneb 8 ufficiali, 90 sottufficiali, graduati
e soldati italiani, 132 graduati e soldati libici. Se sul numero dei prigionieri le
fonti sono in sostanza concordi, così non è riguardo al materiale catturato, con
un sostanziale disaccordo tra le fonti francesi e quelle italiane. Nel caso di Umm
el Araneb, mentre le seconde evidenziano una sostanziale disparità di mezzi,
le prime riportano un bottino di 2 cannoni da 77 mm, 3 cannoni da 37 mm, 5
mitragliere da 20 mm, 2 mortai da 81 mm, 15 mitragliatrici, 7 fucili mitragliatori,
150 fucili, 4 autocarri, 12.000 litri di benzina e 900 litri di benzina avio . Le
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stesse fonti francesi sottolineano peraltro che le artiglierie erano state messe
202 D. CORBONNOIS, L’odyssée de la Colonne op. cit., p. 102-103.
203 Ibidem.
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