Page 161 - Uomini della Marina 1861-1946 - Dizionario Biografico
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               zio attivo, nel periodo 1933-1940 fu ininterrottamente imbar-
               cato su sommergibili, conseguendo nel 1934 la promozione a
               sottotenente di vascello e ottenendo nel 1939 il trasferimento
               nel servizio permanente effettivo. Tenente di vascello, ufficiale
                  a
               in 2 del sommergibile Ametista, dislocato in Egeo allo scoppio
               della seconda guerra mondiale, meritò la medaglia di bronzo
               per coraggiosa azione nel corso di attacco aereo.
                  Entrato volontario, fra i primi, nei mezzi d’assalto, diven-
               ne operatore di mezzi d’assalto subacquei, partecipando nel
               luglio 1941 alla tragica impresa del forzamento della base bri-
               tannica di Malta, nel corso della quale si distinse per l’indo-
               mabile volontà nel portare a termine la missione nonostante la
               furiosa reazione avversaria, distruggendo il proprio mezzo per
               impedirne la cattura. Per il comportamento in azione gli venne
               assegnata sul campo la medaglia d’argento al valore militare.
                  Prigioniero di guerra, rimpatriato nel 1945, dopo un perio-
               do di imbarco su unità del dragaggio, nel 1950 presso il centro
               subacqueo della Spezia conseguì il brevetto di sommozzatore
               e nel 1959 l’abilitazione al servizio di incursore.
                  Capitano di vascello nel 1959, nel biennio 1961-1962 fu          Visione aerea odierna del balipedio
               comandante del Raggruppamento subacquei e incursori e suc-         nel Seno della Castagna alla Spezia.
               cessivamente capo di stato maggiore del comando militare ma-  pedini e artiglieria, la seconda delle quali gli venne affidata;
               rittimo autonomo della Sicilia, Fu promosso contrammiraglio   partecipò in tale veste a numerosi esperimenti effettuati al bali-
               nel 1966 e collocato in ausiliaria per limiti d’età nel 1970.  pedio di Viareggio su problemi inerenti il caricamento dei can-
                  Deceduto a Messina il 20 febbraio 1990.
                                                                       noni, l’impiego della canna rigata, la composizione della cari-
                                                                       ca di lancio, della costruzione di granate e del tiro con proiettili
                                                                       perforanti. Due relazioni furono da lui pubblicate sulla Rivista
               COTTRAU PAOLO
                                                                       Marittima in questo periodo: “Esperimenti fatti al poligono di
                  Vice  ammiraglio,  medaglia                          Viareggio con due cannoni da 20 cm ARC”, del 1873, e “Il
               d’argento al valore militare,  uf-                      cannone Pellisier da 165 mm della Regia Marina”, pubblicato
               ficiale  dell’ordine  militare  di  Sa-                 nel  1874.  Profondamente  stimato  dall’ammiraglio  Giovanni
               voia,  grande  ufficiale  dell’ordine                   Battista Albini (vds.), fu promosso contrammiraglio nel set-
               della Corona d’Italia, commenda-                        tembre del 1887, assumendo nel settembre dell’anno succes-
               tore dell’ordine dei santi Maurizio                     sivo la carica di Direttore generale d’artiglieria e armamenti a
               e Lazzaro. Grande esperto di bali-                      Roma presso il ministero col compito, fra gli altri, di studiare
               stica, scrittore. Uomo di profonda                      l’applicazione e lo sviluppo delle nuove armi subacquee. In
               cultura, studioso di politica navale.                   questa carica e dopo aver ricevuto la promozione a vice ammi-
                  Nato  a  Napoli  il  28  ottobre                     raglio nel 1893, lo colse la morte a Roma il 23 febbraio 1896;
               1837,  intraprese  la  carriera  nella                  la salma fu successivamente traslata a Napoli nella chiesa di S.
               Marina  borbonica,  entrando  a  11                     Maria del Rimedio.
               anni nella Scuola di Marina della città natia e dalla quale uscì   Oltre a occuparsi di artiglieria e balistica, si interessò anche
               con la nomina a guardiamarina nel 1853. Promosso alfiere di   dei problemi più generali della politica navale italiana e dello
               vascello nel 1859, nel maggio dell’anno successivo diede le di-  sviluppo della flotta, avvicinandosi alle teorie dei seguaci della
               missioni dalla Marina borbonica e si recò in Sicilia per offrire   jeune école diffuse in Francia dall’ammiraglio Tèophile Aube,
               i propri servigi a Garibaldi. Passato quindi nella Marina sarda   in aperto contrasto con la linea ufficialmente adottata dai mi-
               nel febbraio del 1861, partecipò all’assedio di Gaeta imbarca-  nistri Simone Pacoret de Saint Bon (vds.) e Benedetto Brin
               to sul vascello a elica Re Galantuomo (ex borbonico Monar-  (vds.), principali ispiratori delle grandi corazzate. Indicativi di
               ca), sul quale si distinse nel corso dell’attacco meritando la   tale pensiero furono i suoi saggi pubblicati sulla Rivista Marit-
               medaglia d’argento al valore militare. Tenente di vascello, fu   tima, “Abbiamo urgente bisogno di navi”, del 1880, “I nostri
               successivamente destinato al ministero della Marina a Firenze;   obiettivi navali”, del 1881 e “Maris imperium obtinendum”,
               nel 1867 promosso capitano di fregata e inviato a Ginevra per   del 1882.
               la revisione della Convenzione riguardante i feriti di guerra, e   Stimato  in  Italia,  lo  fu  ancor  più  all’estero,  dove  il  suo
               quindi in Inghilterra, cominciò a segnalarsi come studioso di   nome godeva di un’autorità di primissimo ordine, specie nelle
               problemi di artiglieria navale, tanto che dal 1871 fino al 1873   scienze balistiche, che formarono l’oggetto principale dei suoi
               fu chiamato a dirigere a Napoli una nuova sezione della Dire-  studi.
               zione generale del materiale, dalla quale nel 1874 ebbe origine   A imperituro ricordo la Marina chiamò col suo nome il ba-
               la Direzione generale di artiglieria, divisa in due sezioni, tor-  lipedio nel seno della Castagna alla Spezia.
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