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218 Uomini della marina 1861-1946
attacco aereo che ne provocò l’affondamento. Il comandante anni 1936-1937, all’entrata dell’Italia in guerra nel secondo
Fadin, benché ferito gravemente alle gambe, mantenne il co- conflitto mondiale (10 giugno 1940) si trovava destinato allo
mando nel susseguirsi degli attacchi e, trovato scampo con una stato maggiore della Marina con il grado di tenente di vascello
parte dei naufraghi su una lancia, seppe condurla sfruttando di complemento. Nel marzo del 1941 assunse il comando del-
le correnti e navigando a remi per circa 90 miglia sin verso la la torpediniera Rosolino Pilo. In trenta mesi ininterrotti di co-
costa sudanese, ove fu avvistata dopo tre giorni e tre notti da mando in guerra partecipò a numerosissime missioni di scorta
un’unità britannica che raccolse i superstiti. Per il suo compor- convogli in acque insidiate dal nemico, affrontando attacchi
tamento fu insignito di medaglia d’argento al valore militare e aerei subacquei e di superficie, reagendo sempre con audacia e
di medaglia d’oro al valore di Marina (per tale episodio vds. coraggio. Per tale attività fu insignito di due medaglie di bron-
anche Gnetti Fabio). zo al valore militare e trasferito nei ruoli del servizio perma-
Rientrato dalla prigionia nel mese di dicembre 1945, pro- nente effettivo.
mosso capitano di vascello, ebbe il comando dell’incrociatore Il suo nome è soprattutto legato alle coraggiose azioni con-
Raimondo Montecuccoli e da contrammiraglio il comando di seguenti l’armistizio dell’8 settembre 1943, quando, dopo aver
Marina Brindisi. Terminò la carriera alla segretaria generale sottratto la propria unità alla cattura da parte delle forze ger-
del ministero da ammiraglio di divisione il 17 settembre 1959, maniche, le impegnò in uno scontro a fuoco nella base di Du-
quando fu trasferito nella posizione di ausiliaria. razzo (Albania). Costretto in seguito a scortare un convoglio
Promosso ammiraglio di squadra nel 1961, morì a Roma il diretto verso un porto controllato dal nemico, con un ardito e
13 dicembre 1969. repentino colpo di mano neutralizzò il presidio armato a bordo
e condusse la propria unità in una base sotto controllo naziona-
le. Per tale azione fu insignito di medaglia d’argento al valore
FAGGIONI GIUSEPPE TULLIO militare sul campo.
Proseguì poi in carriera conseguendo il grado di contram-
Ammiraglio di divisione (t.o.),
medaglia d’argento al valore mili- miraglio in ausiliaria e quindi di ammiraglio di divisione a ti-
tolo onorifico nel 1992.
tare sul campo, medaglia di bronzo Deceduto a Chiavari (Genova) il 16 dicembre 2000.
al valore militare (due concessioni),
cavaliere dell’ordine della Corona
d’Italia, cavaliere dell’ordine della FAGGIONI LUIGI
Repubblica Italiana. Volontario della
libertà. Ammiraglio di squadra, me-
Nato a Genova il 19 maggio 1909, daglia d’oro al valore militare,
conseguito il diploma nautico, fu commendatore dell’ordine della
ammesso all’Accademia Navale di Corona d’Italia, grande ufficiale
Livorno al corso allievi ufficiali di dell’ordine della Repubblica Ita-
complemento nell’anno accademico liana. Comandante in guerra di
1929-1930, conseguendo la nomina a gruppo mezzi d’assalto di super-
guardiamarina. ficie.
Dopo vari imbarchi, tra cui le tor- Nato a Spezia il 9 novembre
pediniere Nicola Fabrizi e Canopo, 1909, dopo aver conseguito il di-
con le quali prese parte alle operazioni militari in Spagna negli ploma presso l’Istituto nautico di
Camogli, nel 1928 fu ammesso
all’Accademia Navale di Livorno
La torpediniera Rosolino Pilo, che
al comando di Giuseppe Tullio
Faggioni dopo l’8 settembre 1943
si sottrasse al controllo germanico
raggiungendo Brindisi.