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70 Uomini della marina 1861-1946
valore militare; fatto prigioniero dagli austriaci nel gennaio del BIAGI GIUSEPPE
1918, si prodigò per tenere alto il morale dei suoi compagni Capo Radiotelegrafista di 1 classe.
a
di prigionia, spronandoli alla sopportazione e alla speranza. Nacque a Medicina (Bologna) il 4 feb-
Alla conclusione della guerra, lasciato il servizio militare, nel braio del 1897; entrò in Marina, nella
dicembre del 1918 rientrò a Brescia nella congregazione dei cui organizzazione fu assegnato alla
padri Filippini. categoria radiotelegrafisti. Nel 1928,
All’entrata in guerra dell’Italia nel secondo conflitto mon- a
diale, fece nuovamente domanda per essere nominato cappel- capo di 3 classe, fece parte dell’equi-
paggio dell’aeronave Italia, parteci-
lano militare, che venne accolta con la nomina nella Regia Ma- pando alle vicende della spedizione
rina. Ebbe dapprima imbarco sulla nave ospedale Arno, con la artica guidata dal maggior generale
quale partecipò a 20 missioni di soccorso (luglio 1940-settem- del genio aeronautico Umberto Nobile. Sulla via del ritorno,
bre 1941) meritando per la terza volta la medaglia di bronzo al dopo aver sorvolato il Polo Nord, il 24 maggio l’aeronave,
valore militare. appesantitasi per la neve, urtò contro la banchisa, lasciandovi
Dopo quasi un anno trascorso presso il comando Marina di
Palermo, fece domanda per una destinazione d’imbarco, ve- gran parte del materiale e degli uomini – tra cui lo stesso Bia-
gi – che trovarono ricovero in una tenda da loro rizzata (tenda
nendo assegnato nell’agosto del 1942 alla 2 Squadra navale e rossa); l’aeronave, con parte dell’equipaggio, scomparve tra-
a
prendendo imbarco sulla corazzata Andrea Doria, sulla quale scinata dal vento.
partecipò a tutte le missioni di guerra dell’unità. Nel giugno Messa in funzione la stazione radio campale di emergenza
del 1943 lasciò l’imbarco per l’Accademia Navale, in quel della quale l’aeronave era dotata, con abnegazione e inenarra-
momento trasferita a Colle Isarco, seguendone le sorti nello bile sacrificio fisico, in ambiente fortemente ostile, fece conti-
spostamento a Brindisi nei giorni dell’armistizio, rimanendo nuo servizio, non tralasciando alcuna possibilità per allertare
sempre vicino agli allievi, curandone il morale in quei giorni i soccorsi. Rifiutatosi di lasciare i feriti per tentare con una
difficili e dolorosi. marcia a piedi di raggiungere la base, riuscì dopo 48 giorni,
Nell’aprile del 1944 lasciò l’Accademia Navale e dopo un
breve imbarco sull’incrociatore leggero Scipione Africano, as- con la continua emissione di segnali radio, a guidare i soccorsi,
facendo portare a salvamento i superstiti. Al rientro dall’im-
sunse a Taranto l’incarico di cappellano del comando superio- presa artica l’Associazione radioamatori italiani, nel corso del
re delle siluranti. Fu posto in congedo il 5 giugno 1945. congresso di Torino nel settembre del 1928, gli consegnò una
Papa Paolo VI lo elesse alla porpora il 22 febbraio del 1965;
si spense a Brescia qualche mese dopo, il 6 maggio. medaglia d’oro appositamente coniata.
Nel 1940, l’entrata in guerra nel secondo conflitto mondia-
le lo colse, capo di 1 classe, capo posto della stazione radio di
a
Mogadiscio; preso prigioniero alla caduta della città, nel feb-
BEZZI LORENZO
braio del 1941, fu rinchiuso in campo di concentramento in
Capitano di corvetta, meda- India. Rimpatriato, nel dopoguerra lasciò la Marina, morendo
glia d’oro al valore militare alla a Roma il 1° novembre del 1965.
memoria, cavaliere dell’ordine Delle sue esperienze sull’aeronave Italia lasciò un libro di
della Corona d’Italia. ricordi, Biagi racconta. I miracoli della radio nella tragedia
Nato il 22 ottobre 1906 a Tor- polare, edito da Mondadori nel 1929; la stazione radio utiliz-
tona (Alessandria), nel 1921 en- zata sulla banchisa è oggi conservata nel museo tecnico navale
trò all’Accademia Navale di Li- alla Spezia.
vorno uscendone guardiamarina
nel 1926.
Dopo un breve periodo di im- BIANCHERI LUIGI
barco e di destinazioni a terra, fra Ammiraglio di squadra, cava-
le quali in Cina il distaccamento liere dell’ordine militare di Savoia,
del Battaglione “San Marco”, ufficiale dell’ordine militare d’Ita-
allo scoppio della seconda guerra mondiale, capitano di corvet- lia, medaglia d’argento al valore
ta, era in comando del sommergibile Console Generale Liuzzi. militare (tre concessioni), meda-
Nel corso della prima missione di guerra, 27 giugno 1940, in glia di bronzo al valore militare,
pattugliamento delle acque del Mediterraneo orientale, fu sot- croce di guerra al valore militare,
toposto ad accanita caccia da parte di unità britanniche, suben- croce al merito di guerra (due con-
do gravissime avarie che costrinsero il battello a emergere. Vi- cessioni), commendatore dell’ordi-
sta vana ogni possibilità di difesa per le gravi avarie riportate, ne della Corona d’Italia, cavaliere
provvide a porre in salvo l’equipaggio e a predisporre l’unità dell’ordine dei santi Maurizio e
all’autoaffondamento seguendone la sorte. Lazzaro, ufficiale dell’ordine coloniale della Stella d’Italia.
A imperituro ricordo la Marina Militare ha dedicato il suo
nome al complesso delle Scuole C.E.M.M. di Taranto. Nato a Genova il 31 gennaio del 1891, nel 1907 fu ammes-
so all’Accademia Navale di Livorno, conseguendo nel 1911
la nomina a guardiamarina; fino all’entrata in guerra dell’Ita-