Page 153 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          2  Sessione - La memoria dei caduti                                   151



          data della pubblicazione della pace. Nell’elenco dovevano essere inclusi i caduti in
          combattimento o morti per ferite riportate in guerra; i dispersi o scomparsi per cau-
          se di guerra; i deceduti in prigionia per qualunque causa, fatta eccezione per coloro
          per i quali fosse stato constatato il passaggio volontario al nemico come disertori;
          gli scomparsi in prigionia, esclusi i disertori stessi e coloro rimasti volontariamente
          in territorio estero dopo l’armistizio; i caduti in seguito ad una malattia riconosciuta
          dipendente da causa di servizio di guerra, anche se deceduti negli ospedali territoria-
          li; i militari deceduti per cause accidentali e riconducibili allo stato di guerra; e così
          via, fatta eccezione per i militari morti per fucilazione in seguito ad una condanna; i
          morti per qualunque causa negli stabilimenti penali per reati infamanti fatta eccezio-
          ne per quelli deceduti in seguito a ferite riportate in combattimento avvenuto dopo
          il reato commesso, e quelli che, sempre in epoca posteriore al reato, avevano ottenu-
          to una Medaglia al Valor Militare. Un’importanza rilevante doveva avere l’ordine di
          pubblicazione delle varie parti dell’Albo. Ci furono diverse proposte tese a riportare
          criteri diversi, alcuni dei quali accettati, quali la regione e il luogo di nascita; l’età e la
          classe di leva; il grado, il corpo e l’arma d’appartenenza; l’epoca della morte; il luo-
          go di morte e di sepoltura; la professione, lo stato civile e le eventuali decorazioni,
          facilitando in un caso o l’altro le ricerche statistiche o storiche.
              Infine fu adottata la decisione di compilare uno o due volumi per ogni regio-
          ne e la disposizione in ciascuno di essi dei nomi in ordine alfabetico, senza alcuna
          suddivisione né per provincia, né per forze armate, né per grado e neppure per
          causa di morte e come prima regione per la quale pubblicare l’Albo d’oro dei
          caduti fu scelto il Lazio. L’Ufficio Albo d’oro pertanto procedette all’estrazione
          dall’Archivio di Stato Civile, che conteneva circa 620.000 pratiche, dei documenti
          relativi ai Caduti e dispersi del Lazio e della Sabina. Considerando gli 80.000 atti
          di irreperibilità dei militari del territorio laziale, le attività portarono alla selezione
          di 30.000 pratiche circa, che richiesero l’inoltro di 5.000 richieste di informazio-
          ni ed il controllo presso la Direzione generale delle pensioni del Ministero del
          tesoro di 8000 cause di morte. Furono tratte 19.200 schede e confrontati con gli
          elenchi richiesti a 284 comuni del Lazio e della Sabina circa i propri cittadini che
          risultavano deceduti o scomparsi.


          La pubblicazione dei volumi
              La pubblicazione a stampa dell’Albo d’oro ebbe inizio il 30 marzo 1926 e
          richiese per il primo volume due mesi di lavoro, a causa delle numerose inser-
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