Page 174 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
P. 174

172        Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione




            così creata la commissione imperiale delle tombe di guerra (IWGC, Imperial War
            Graves Commission).  Anche i francesi si decisero ad organizzare un servizio per la
                             9
            conservazione dei corpi, se non altro per evitare l’annoso problema del trafuga-
            mento clandestino dei corpi attraverso personaggi poco scrupolosi per conto di
            famiglie disperate miranti a recuperare le spoglie mortali dei propri cari. 10


            Cimiteri di guerra e parate della vittoria

               Alla fine delle ostilità, i resti dei caduti britannici e francesi furono via via ac-
            corpati in cimiteri militari su tutto il territorio francese, non senza una reticenza di
            famiglie che chiedevano a gran voce di poter riavere il corpo del loro congiunto.
                                                                                     11
            I cimiteri militari della Grande guerra si distinsero nettamente per le loro caratteri-
            stiche che riflettevano sia le tradizioni architetturali che le condizioni economiche
            dei singoli belligeranti: per i caduti del Commonwealth, l’IWGC, organizzazione
            finanziata prevalentemente dal governo britannico e da donazioni private, si ado-
            però sollecitamente per garantire una degna sepoltura ai sudditi di Sua Maestà. Nel
            1927, più di 500 cimiteri erano stati costruiti, in cui riposano 400.000 caduti del
            Commonwealth. Con lapidi senza croce per rispecchiare una scelta aconfessiona-
            le, le tombe erano rivolte all’Est, a guardia eterna dal nemico tedesco.  I francesi,
                                                                           12
            quanto a loro, optarono per una scelta più sobria, con spazi più ristretti tra le tombe,
            croci in legno (rimpiazzate nel 1931 da croci in cemento armato) e pochi edifici



            9    Su Sir Fabian Ware ed il lavoro della IWGC, T. A. Edwin Gibson e G. Kingsley Ward, Courage
               Remembered: The Story Behind the Construction and Maintenance of  the Commonwealth’s Military Ceme-
               teries and Memorials of  the Wars of  1914-18 and 1939-45 (London: H.M.S.O., 1989). La IWGC
               cambiò nome in Commonwealth War Graves Commission (CWGC) nel 1960 ed è tutt’ora
               esistente.
            10   Stéphane Tison, Comment sortir de la guerre? Deuil, mémoire et traumatisme (1870–1940) (Rennes:
               Presses Universitaires de Rennes, 2011), p. 72.
            11   In Francia, il 30% dei soldati morti identificati, ossia 240,000 corpi, furono restituiti alle loro
               famiglie, per essere tumulati in cimiteri comunali, Beatrix Pau, Le Ballet des morts: Etat, armée,
               familles: s’occuper des corps de la Grande Guerre, (Paris: Vuibert, 2016). Ogni paese fece scelte
               differenti: gli americani rimpatriarono quasi la metà dei 100.000 soldati morti, gli australiani
               nessuno: Julia Smart, “A sacred duty”: locating and creating Australian graves in the aftermath of  the
               First World War, AWM SummerScholars 2016, https://www.awm.gov.au/sites/default/files/
               julia_smart_0.pdf (visto il 2 gennaio 2022).
            12   Philip Longworth, The Unending Vigil: The History of  the Commonwealth War Graves Commission
               (London: CWGC: 1967). Il libro è stato ristampato da Pen &Sword nel 2003.
   169   170   171   172   173   174   175   176   177   178   179