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212 Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione
vano il loro previsto corso presso la fabbrica armi di Brescia e lo stabilimento
di Costruzioni Aeronautiche di Roma, per poi continuare la formazione presso
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le Squadriglie di aviazione. In tali contesti la tradizionale gerarchia e la relativa
disciplina militare, all’epoca rese ancor più dure nella vita di trincea, si facevano
più leggere per via di un’altra scala di valori che non poggiava prettamente sul
grado, ma sull’effettiva competenza al pilotaggio e sul prestigio personale che si
acquisiva e cresceva con il progressivo passaggio a livelli di addestramento supe-
riori. La vita nel fronte del cielo, però, non era comunque semplice. Il Comando
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Aeronautica articolò, per esempio, l’iter formativo degli allievi piloti in 126 lezio-
ni della durata complessiva di 7 settimane con lezioni che, tra l’altro, compren-
devano organizzazione del servizio aeronautico, aerologia, nozioni di fisica e di
meccanica, materiali e apparecchi di volo, motori d’aviazione, elementi di magne-
tismo ed elettricità, telegrafia e radiotelegrafia, armi e munizioni, orientamento
e rilievi di osservazione degli aerei. È da sottolineare il fatto che, la nascita del
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nuovo combattente aveva inciso fortemente anche sul processo formativo: pochi
anni prima, il 29 gennaio 1913, l’allora maggiore Douhet inaugurò, presso l’aula
magna del Politecnico di Torino, il 1° corso preparatorio di aviazione militare
con quindici ufficiali frequentatori.
L’uomo aviatore. Una nuova veste sociale
La Grande Guerra fu la prima vera esperienza collettiva degli italiani: com-
battenti e civili, uomini e donne, adulti e bambini, operai e contadini, dislocati
al Nord e al Sud, nei centri e nelle periferie, nell’area continentale e nelle isole.
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Su questa società nazionale venne esercitata l’azione comunicativa della stampa
che, per tutti coloro che non vissero l’esperienza della trincea, mediò e veicolò
l’immagine dell’uomo aviatore. Furono giornali quali la «Rivista del Touring Club
Italiano», «L’Illustrazione Italiana», «Il Giornale Illustrato dei Viaggi e delle Av-
venture di Terra e di Mare», «Nel Cielo», «Il Corriere della Sera», «Il Giornalino
della Domenica», e altri ancora, che modellarono un’immagine dell’aviatore mi-
15 Cfr. Paolo Turchetto, La Grande Guerra sopra le crode, Aeronautica Militare - Ufficio Storico
2014, pp. da 117 a 124.
16 Rodolfo Fumagalli, Ali e alati, L’eroica, Milano 1919, p. 87.
17 USSMA, Fondo I^ Guerra Mondiale, b. 155, f. Istruzione degli allievi nei campi scuola.
18 Antonio Gibelli, La Guerra Grande. Storie di gente comune, Laterza, Bari-Roma 2014, p. VII.