Page 216 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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214        Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione




               Non furono, inoltre, solo immagini e racconti di guerra: lo status del nuovo
            uomo aviatore si riconosceva anche nei suoi momenti di riposo, in situazioni in
            cui, a differenza degli altri soldati, potevano essere lontani delle prime linee: ecco
            allora Francesco Baracca che, il 18 maggio 1918 posa rilassato assieme a suoi
            colleghi della 91 Squadriglia nel campo di volo di Quinto di Treviso. 23
               Complessivamente, la figura dell’uomo aviatore così come la comunicazione
            mediale la generò e alimentò per tutto il corso della Grande Guerra determinò il
            suo processo di mitizzazione basato sul principio dell’ascesa sociale percettibile
            nelle immagini e negli atteggiamenti ritratti di molti piloti. Sarà, in realtà, un’a-
            scesa molto precaria che, per la maggior parte di essi, si concluse con la fine del
            conflitto mondiale e con la conseguente smobilitazione.

            Conclusioni

               L’uomo aviatore, la nuova figura di combattente che finì per essere tratteggia-
            to nella Grande Guerra, nelle trincee, nei comandi militari o presso le cittadine
            dove continuò a scorrere indisturbata la vita sociale presentò caratteri molteplici
            e spesso differenziati perché definiti prevalentemente dalla lettura sociale e sog-
            gettiva di situazioni spesso non direttamente conosciute.
               In tutti i casi tale figura uscì dal primo conflitto mondiale sicuramente dotata
            di forte notorietà, alimentata sia dall’effettivo successo che l’aviazione ottenne
            nel campo di battaglia con le azioni di ricognizione aerea, di bombardamento,
            quelle della caccia e con le imprese leggendarie quali il “volo su Vienna”, e sia da
            una moltitudine di atti cavallereschi che contribuirono alla sua mitizzazione. Ac-
            correre immediatamente sui luoghi degli abbattimenti e magari stringere la mano
            all’avversario vinto, recarsi all’ospedale per rendergli omaggio, recapitare gli og-
            getti personali degli aviatori caduti sorvolandone i campi di volo e rischiando
            così la propria vita, sono immagini reali, “impresse nella storia” da documenti,
            fotografie e filmati.
               In tutto ciò, ovviamente, non mancò l’aspetto umano, quello dei valori morali




               fie, in Alessandro Faccioli e Alberto Scandola (a cura di), A fuoco l’obiettivo! Il cinema e la
               fotografia raccontano la Grande Guerra, Persiani, Bologna 2014, p. 215.
            23   Cfr. Fabio Caffarena, Icaro e Narciso. L’immagine dell’aviatore nella stampa e nelle fotogra-
               fie, in Alessandro Faccioli e Alberto Scandola (a cura di), A fuoco l’obiettivo! Il cinema e la
               fotografia raccontano la Grande Guerra, Persiani, Bologna 2014, p. 218.
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