Page 215 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          litare come una figura patriottico-sportiva, protagonista di combattimenti dove
          scompare la brutale azione delle trincee per riproporre le antiche tradizioni della
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          cavalleria.  Possiamo rilevare che la comunicazione proposta non fu relativa alle
          sole immagini e ai servizi sugli aerei e sugli aviatori in guerra; i giornali istituirono
          dei premi e diffusero i nomi, i simboli, i marchi di fabbrica. I duelli aerei diven-
          nero motivo di celebrità, con la realizzazione di graduatori stilate sulla base del
          numero degli aeri nemici abbattuti e i piloti soggetti per i quali fare il tifo.
              Non entrando nel merito di una più ampia rassegna della comunicazione rea-
          lizzata attorno all’uomo aviatore della Grande Guerra, ci limiteremo ad indicare
          alcuni esempi tratti dalla rivista «Nel Cielo» , supplemento de «Il Secolo Illustra-
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          to», ma anche allegato al «La Gazzetta dello Sport» dove fu lo stesso editore ad
          invitare a collaborare i piloti per la redazione dei propri servizi, inviando fotogra-
          fie e racconti di particolari atti eroici compiuti dagli stessi o da loro conoscenti.
          Il nuovo combattente, in questo senso, divenne anche abile scrittore di storie
          romanzate.
              Nei resoconti di questo, come anche di altri giornali, le immagini fornivano
          modelli nei quali appariva chiaro come l’uomo aviatore non dismetteva mai i
          panni del cavaliere del cielo acquisendo anche il vanitoso vezzo di indossare la
          tenuta di volo anche al di fuori del servizio.  Questo, sul piano sociale, prolun-
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          gava l’effetto prodotto dai mass media e, in chi li poté vedere personalmente si
          rafforzò lo stereotipo di combattente appartenente ad una particolare élite.
              I progressivi tratti che il nuovo combattente assunse sul piano sociale, in par-
          ticolare, furono determinati anche dall’utilizzo propagandistico e commerciale
          delle loro immagini e delle loro gesta che finivano sulle copertine delle riviste:
          l’uomo aviatore divenne un eroe della modernità che, da parte sua, non disdegna-
          va la ribalta mediatica e neanche i premi in denaro che venivano promossi dalla
          stampa e finanziati dalle stesse industrie che ne stavano sfruttando l’immagine,
          come la Fiat, la Michelin e la Pirelli. 22




          19   Fabio Caffarena, Dal fango al vento. Gli aviatori italiani dalle origini alla Grande Guerra, cit., p. 16.
          20   Cfr. Fabio Caffarena, Icaro e Narciso. L’immagine dell’aviatore nella stampa e nelle fotogra-
              fie, in Alessandro Faccioli e Alberto Scandola (a cura di), A fuoco l’obiettivo! Il cinema e la
              fotografia raccontano la Grande Guerra, Persiani, Bologna 2014, pp. 206-221.
          21   Cfr. Paolo Varriale (a cura di), Aviatori della Grande Guerra, p. 156.
          22   Cfr. Fabio Caffarena, Icaro e Narciso. L’immagine dell’aviatore nella stampa e nelle fotogra-
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