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88         Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione




               Propaganda e assistenza furono i due perni intorno ai quali si sviluppò questo
            vasto movimento di donne decise ad integrarsi nel corpo sociale e politico della
            nazione. Il conflitto mondiale apriva nuovi spazi nei quali le donne si inserirono
            per tentare di superare il concetto di cittadinanza legato al servizio militare in
            guerra. Le emancipazioniste chiesero che il lavoro di sostituzione degli uomini
            mobilitati, nonché il vasto e insostituibile impegno nelle opere assistenziali, fosse
            considerato alla stregua di un servizio militare femminile.
               Tanto attivismo veniva seguito con attenzione e preoccupazione per le con-
            seguenze morali e sociali che potevano derivarne alla società e alle famiglie. Nel
            1916 fu istituito l’Ufficio storiografico della mobilitazione in seno al Sottosegre-
            tariato alle Armi e munizioni del Ministero della guerra. La direzione della se-
            zione sociale era stata affidata ad un intellettuale come Giuseppe Prezzolini che
            focalizzò la sua attenzione proprio sulle donne. “L’indagine sulla mobilitazione
            femminile divenne …. preponderante, in se stessa e per le sue ricadute ‘etiche,
            sociali e fisiologiche’ sulla famiglia” , segno evidente che quanto stava accadendo
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            imponeva una riflessione per le conseguenze che avrebbe potuto avere sulla inte-
            ra società italiana che aveva il suo perno nella famiglia patriarcale.
               Nel periodo di neutralità italiana le intellettuali fondarono nelle grandi città i
            primi Comitati di preparazione e assistenza alla guerra e si impegnarono a for-
            mare l’opinione pubblica femminile. Tra le tante donne attive con scritti di pro-
            paganda e interventi pubblici ricordiamo Paola Baronchelli Grosson, Sofia Bisi
            Albini, Regina Terruzzi, Maria Pezzè Pascolato , Flavia Steno, Margherita Sarfat-
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            ti , Teresa Labriola , Gina Lombroso Ferrero, Anna Franchi , Elisa Majer Rizzioli.
               Larga parte delle donne che si impegnarono a sostenere la guerra proveniva
            da ambienti democratici e del socialismo riformista e condivideva la continuità


            3    PAPA  Catia,  La  ‘famiglia  italiana’  nell’inchiesta  dell’Ufficio  storiografico  della  mobilitazione,  in  La
               Grande Guerra delle italiane. Mobilitazioni, diritti, trasformazioni, a cura di Stefania Bartoloni, Viel-
               la Roma, 2016, p. 319.
            4    FILIPPINI Nadia Maria, Maria Pezzè Pascolato, Cierre edizioni, Verona, 2004.
            5    FRATTOLILLO Angela, Margherita Grassini Sarfatti: protagonista culturale del primo Novecento,
               Ares Fano 2017.
            6    TARICONE Fiorenza, Teresa Labriola. Biografia politica di un’intellettuale tra Ottocento e Novecento,
               Franco Angeli, Milano, 1994.
            7    MOLINARI Augusta, Una patria per le donne. La mobilitazione femminile nella Grande Guerra, il
               Mulino Bologna 2014, pp. 24-25.
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