Page 95 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
P. 95
a
1 Sessione - Il tributo di sangue 93
Il successo e le capacità del mondo contadino femminile italiano sono tanto
più rimarchevoli se confrontati con il crollo della produzione agricola che si veri-
ficò in Germania dove i raccolti durante la guerra si dimezzarono rispetto a quelli
degli anni precedenti. Secondo le ricerche più recenti basate sui dati della Banca
d’Italia e dell’Istat, la produzione della branca produttiva in agricoltura si manten-
ne, durante la guerra, sui 34-35 miliardi di lire a prezzi costanti con base 1938. 15
La sostituzione delle donne e dei ragazzi agli uomini fu generale nelle cam-
pagne, dato che quasi tutti i contadini erano stati richiamati. “Le contadine do-
vettero dunque rassegnarsi a prendere sulle spalle, con enorme fatica, il lavoro
degli uomini, garantendo il cibo, oltre che alle loro famiglie, alle città e ai soldati;
abituate in generale alla responsabilità delle raccolte – uva, olive, trebbiatura –
dovettero ora vangare, arare, seminare, rompendo gli equilibri secolari della divi-
16
sione sessuale del lavoro”. Per motivare le donne si istituirono anche premi al
merito agricolo.
Lo stupore con cui fu accolto il lavoro femminile in campagna è la riprova,
se ce ne fosse bisogno, della invisibilità delle donne che svolgevano ogni genere
di mansioni cui non veniva attribuito nessun valore. Durante la guerra molte
17
contadine povere ebbero accesso per la prima volta ad un reddito di tipo mone-
tario, ebbero una maggiore libertà di movimento e un riconoscimento sociale in
cambio di una fatica sfiancante.
In riferimento alla grande guerra gli storici parlano di ‘battaglia di materiali’ e
di ‘guerra industriale’. Non stupisce quindi che per motivi legati alla propaganda
sia stata data grande visibilità alle operaie dell’industria. Donne e minori dagli
anni ottanta dell’Ottocento erano occupati largamente negli opifici e nelle mani-
fatture perché pagati rispettivamente la metà e un quarto degli uomini, ma solo
durante la guerra il lavoro femminile in fabbrica fu preso in carico dalla propa-
ganda che per la prima volta lo incoraggiò, elevandolo a fattore decisivo per la
vittoria e portandolo all’attenzione dell’opinione pubblica grazie alle foto pubbli-
cate sui giornali. I ritratti di operaie al lavoro dovevano convincere gli industriali
15 DELLA TORRE G., Le risorse economiche impegnate dall’Italia nella grande guerra. Uno sguardo ai
nuovi conti nazionali, Gnosis, 2/2019, figura 5, p.201
16 PESCAROLO A., Il lavoro delle donne nell’Italia contemporanea, Viella, Roma 2019, p. 205.
17 SCHIAVON E., Dentro la guerra cit., pp. 27-40; SERPIERI ARRIGO, La guerra e le classi rurali
italiane, Laterza Bari 1930.