Page 97 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          1  Sessione - Il tributo di sangue                                      95



          assegnate anche mansioni di grande responsabilità sia nel settore pubblico che
          nell’industria privata. La Banca d’Italia assunse cassiere nelle filiali di Milano, Ve-
          nezia, Bologna, Genova seguite dalle principali banche del paese. 19
              Lo  stesso  Ministero  della  guerra  assunse  impiegate  a  partire  dal  febbraio
          1917.  Molte attività furono riservate alle donne: dalle stenodattilografe alle te-
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          lefoniste. Le postelegrafoniche svolsero un grande lavoro se pensiamo alla massa
          enorme di corrispondenza che venne scambiata tra le truppe al fronte e le fa-
          miglie e, sempre per sopperire all’assenza di uomini, per la prima volta le donne
          furono impiegate come portalettere. Alla divisa da uomo della portalettere si
          affiancò la divisa da tranviera (bigliettaia o manovratrice) che rappresentò una
          novità assoluta in Italia, accolta male dai colleghi e dall’utenza, ma indispensabile.
          Lo prova il fatto che venivano pagate quasi quanto gli uomini. Sappiamo che a
          Torino furono assunte 713 donne, a Milano 1220, a Roma 845 dopo corsi acce-
          lerati di appena sei giorni.
              Le amministrazioni locali dovettero farsi carico della surrogazione del per-
          sonale richiamato alle armi e del personale per i servizi creati per la guerra as-
          sumendo fattorine, conducenti, spazzine, postine. La ‘surroga’ del lavoro fem-
          minile rispetto a mansioni in genere maschili come la guida dei mezzi pubblici
          di trasporto, fu importante negli enti locali. Nei bollettini pubblicati da alcuni
          comuni si trovano parecchie informazioni statistiche. Nel 1915, ad esempio, il
          Comune di Torino pubblicò il «Bollettino e statistica», cui fece seguito dal gennaio
          1921 il «Bollettino dell’Ufficio del lavoro e della statistica». Le spese per la guerra in-
          cludono, accanto a quelle erogate dal Tesoro, quelle sostenute dai Comuni per i
          servizi eccezionali imposti a carico delle amministrazioni locali. Tra le voci del
          “fondo spese in dipendenza dalla guerra” del municipio di Torino si trovano le
          indennità di caro-viveri al personale, la surrogazione del personale richiamato
          alle armi e del personale per i servizi creati per la guerra, ecc. Questo è un punto
          innovativo perché lega alla finanza di guerra anche la finanza locale, che assume
          un ruolo certo non ancillare, con attenzione per le spese ‘non militari’ che prepa-
          rano, accompagnano e seguono l’evento bellico.  Portalettere e tramviere furono
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          19   SCHIAVON E., Dentro la guerra cit., p. 58.
          20   ISASTIA A.M., Introduzione e apertura dei lavori cit., pp. 26-27.
          21   DELLA TORRE GIUSEPPE, La finanza locale negli studi di Francesco A. Répaci: il “Bollettino
              statistico” della città di Torino e la “Riforma sociale”, 1921-1936, in Intellettuali e uomini di regime nell’I-
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