Page 93 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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          1  Sessione - Il tributo di sangue                                      91



          braio 1916 a varare un decreto che imponeva ai comandi e ai cappellani militari di
          fornire alle volontarie tutte le informazioni richieste. Presso gli Uffici notizie dei
          centri maggiori, dalla metà del 1916 cominciarono a funzionare anche i “Comi-
          tati di assistenza per i prigionieri di guerra” italiani con il compito di mandare il
          pane ai soldati detenuti in Austria, in accordo con la Croce Rossa, data la volontà
          punitiva dei vertici militari italiani che condannò alla fame molti prigionieri. 9
              Furono molti i comitati cui fu affidato il compito di assistere le vedove e gli
          orfani. Quando si costituì la Federazione Nazionale dei comitati d’assistenza, le
          donne mantennero una parità di rappresentanza in tutti gli organismi direttivi e
          rappresentativi. Alla presidenza fu chiamata Carla Celesia Lavelli, pittrice milane-
          se, leader del CNDI cittadino e già presidente del Comitato di preparazione alla
          guerra di Milano.  Accanto a lei la contessa Gabriella Rasponi Spalletti, presi-
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          dente del Comitato romano di preparazione alla guerra e del CNDI. 11
              La maggior parte delle mansioni di assistenza di queste organizzazioni era-
          no di competenza delle donne. “Esisteva una mobilitazione femminile nell’as-
          sistenza di enormi dimensioni che erogava servizi sociali alle famiglie dei sol-
          dati  e  assistenza  materiale  e  morale  all’esercito  in  guerra.  Con  le  attività  di
          assistenza civile le donne svolgono un ruolo essenziale di mediazione tra i ceti
          subalterni e lo Stato”. 12


          L’opposizione alla guerra

              Sarebbe sbagliato però credere che le donne fossero tutte interventiste. Con-
          tadine e operaie affollarono i cortei neutralisti e cercarono anche di impedire le
          prime partenze dei richiamati. Le stazioni furono spesso teatro di disordini du-
          rante il periodo della neutralità nel tentativo di impedire il richiamo dei riservisti.
          Ci furono rivolte popolari di tipo economico contro il carovita particolarmente
          vivaci in Veneto, Toscana e in Emilia ma presenti anche al sud, in Puglia nel pe-
          riodo della neutralità e in Sicilia durante la guerra. Venezia fu teatro di frequenti
          rivolte contro la guerra perché l’assenza di turisti, il blocco delle esportazioni di




          9    SCHIAVON Emma, Dentro la guerra. Le italiane dal 1915 al 1918, Le Monnier Milano 2018, p. 86.
          10   SCHIAVON Emma, Interventiste cit., pp. 43-45.
          11   MOLINARI A., Una patria cit., pp. 124-129.
          12   Ivi, p. 136.
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