Page 94 - ATTI 2021 - IL MILITE IGNOTO
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92 Il Milite Ignoto: sacrificio del cittadino in armi per il bene superiore della Nazione
beni di lusso, il rimpatrio di tanti che rientravano dagli altri paesi belligeranti mi-
sero in crisi tutta l’economia cittadina. Le donne del popolo furono le principali
protagoniste di scioperi e manifestazioni contro la guerra non solo in città come
Venezia, dove esisteva un proletariato femminile già organizzato, ma anche in
cittadine e paesi della provincia. 13
Dopo un periodo di calma le proteste ripresero nella primavera del 1916 fino
a toccare il culmine fra la primavera e l’estate del 1917 moltiplicando i segni di
malcontento per i disagi causati dall’aumento dei prezzi e dalla carenza di alcuni
generi alimentari. Si trattava di manifestazioni spontanee che vedevano in prima
fila gruppi di donne e si esaurivano rapidamente. L’unico vero episodio insurre-
zionale si verificò a Torino tra il 22 e il 26 agosto, quando una protesta originata
dalla mancanza di pane si trasformò in una vera sommossa con la partecipazione
di donne e operai. Lo sfondamento di Caporetto il 24 ottobre ebbe l’effetto di
far cessare ogni tipo di manifestazione nel nome di una ritrovata unità nazionale
anche se le donne si videro attribuire la colpa di avere indebolito il fronte interno
con il loro malcontento: un comodo capro espiatorio per un tracollo che aveva
ben altre cause. Le manifestazioni ripresero nella seconda metà del 1918 ma in
altra forma, spesso religiosa. 14
Contadine e operaie
Le stesse contadine che protestavano in piazza furono però fondamentali
protagoniste degli anni 1915-18 perché l’Italia basava ancora la sua economia
sull’agricoltura, ma le campagne diedero il contingente più elevato di uomini all’e-
sercito. Se l’Italia non fu ridotta alla fame fu merito delle donne che riuscirono a
svolgere da sole tutti i lavori dei campi. Nei tre anni del conflitto la produzione
ebbe una flessione molto leggera, malgrado l’assenza di manodopera maschile, la
scarsità dei concimi, le difficoltà dei trasporti e le requisizioni effettuate in gran
numero. Ai risultati positivi contribuirono le capacità delle grandi proprietarie
e affittuarie che sostituirono i mariti nella conduzione delle aziende di famiglia.
Sono annotazioni che meritano di essere fatte se riflettiamo al fatto che le
donne italiane fino al 1915 avevano competenze e saperi ignorati e che non pote-
vano esprimere sulla base di quello che dicevano le leggi e le consuetudini.
13 FILIPPINI Nadia Maria, Nei territori del fronte: l’area veneta, in La Grande Guerra cit, p. 238.
14 SCHIAVON E., Dentro la guerra. Le italiane dal 1915 al 1918, Le Monnier 2018, pp. 15-17.