Page 21 - Archivi, Biblioteche, Musei Militari. Lo stato attuale, le funzioni sociali, gli sviluppi
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Silvia Trani


        si svolgono, sulla base di una serie di accordi c convenzioni stipulate dagli Uffici stori­
        ci  con l'Amministrazione  archivistica  c  con  le  Università  cd  hanno  coinvolto,  come
        consulenti c collaboratori esterni, anche archivisti libero professionisti dotati eli apposi­
        ta esperienza professionale c formazione scicntifica.1 1
           Una situazione diversa  i   registra, invece, per quanto riguarda la maggior parte dei
                               s
        Musei di Forza Armata, per i quali vorrei evidenziare solo le questioni relative alla frui­
        zione della documentazione storica conservata rimandando, per un'analisi delle temati­
        che concernenti la conservazione, l'allestimento  e  la valorizzazione dei beni  museali,
        agli interventi della Sessione dedicata ai lvllf.rei 111iliti.12
           A tali Musei è stata riconosciuta ed attribuita, fin dalla loro origine, la natura eli enti
        culturali con la funzione principale di trasmettere e perpetuare, ai posteri, i " f asti" e  le
        "glorie" delle Forze Armate e delle varie Armi e Specialità e con i l   compito di conser­
        vare tutti quei "ricordi, cimeli e documenti", eli varia natura (archivistica, libraria e mate­
        rica), che potessero contribuire all'esaltazione dello spirito eli Corpo e eli quello patriot­
        tico e favorire, quindi, l'educazione delle nuove generazioni, militari e civili.
           Le loro  strutture interne prevedevano la creazione eli apposite sezioni, cioè settori
        espositivi, biblioteche ed anche archivi storici; sezioni aperte alla componente "civile"
        come testimoniato dai vari statuti organici c dai regolamenti intcrni.13
           Ma nonostante l'assegnazione eli questi compiti, che comprendevano, e comprendo­
        no, come eletto, la costituzione eli archivi storici aperti al pubblico, proprio l'accesso e
        la  fruizione della documentazione storica conservata presso i Musei eli Forza Armata
        presentano, salvo rare eccezioni, alcune difficoltà.
           Questo, oltre acl essere strettamente legato alla carenza eli risorse interne con appo­
        sita formazione, è anche collegato ad una utilizzazione degli archivi che denota una non
        chiara cognizione delle differenze sostanziali esistenti  tra raccolte dei cimeli, raccolte
                            s
        librarie  e  fondi archivi t ici.  Questi  ultimi  costituiscono  oggetto  eli riorganizzazioni  e
        riaggregazioni basate, ad esempio, su criteri simili a quelli che hanno ispirato la creazio­
        ne dei cosiddetti "Archivi della Guerra" presso i Musei del Risorgimento,14 e sono spes­
        so considerati come semplici "depositi eli cimeli" da cui estrapolare, in base acl una pre­
        sunta "preziosità", documenti poi esposti alla stregua delle fo t i materiche; circostanza
                                                             n
        questa che, oltre a contrapporsi ai più elementari principi archivistici, non tiene conto
        degli obblighi conservativi disciplinati, per la documentazione statale, dal già ricordato
        Codice dei beni mltHrali del 2004 che impone il rispetto dell'organicità degli archivi, il loro
        ordinamento  ed  inventariazione  e  vieta  danneggiamenti,  smembramenti  od  usi  non
        compatibili con il loro carattere originario, il che esclude, ad esempio, che i documenti
        originali possano essere appesi alle pareti o esposti nelle teche.15

           Le problematiche  centrali:  la  politica di tutela,  sorveglianza e  conservazione
        e  le risorse umane  e  logistiche
           L'evoluzione degli Uffici storici, le iniziative da quest'ultimi intraprese per la fruizio­
        ne e la valorizzazione del patrimonio archivistico conservato, la coscienza che gli archi­
        vi  storici dipendenti  da Forza Armata devono svolgere  un'attività  sempre più intesa
        come "pubblico servizio", nonché l'esenzione riconosciuta, ora anche sul piano giuri-




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