Page 22 - Archivi, Biblioteche, Musei Militari. Lo stato attuale, le funzioni sociali, gli sviluppi
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Archivi e Biblioteche: sessione JJtatt11tina
dico, agli Stati Maggiori delle Forze Armate relativamente a quegli obblighi previs t i per
la maggior parte delle Amministrazioni centrali dello Stato, e con riferimento specifico
alla documentazione definita, in modo fuorviante dal legislatore, di carattere militare c
opcrativo,16 impongono una riflessione approfondita in materia di tutela, sorveglianza,
selezione e conservazione degli archivi; tema che rappresenta oggi uno dei nodi centra
li, se non la "vera questione", a cui occorre urgentemente trovare soluzioni atte a defi
nire una diversa, e definitiva, strategia di salvaguardia della documentazione prodotta
dalle Forze armate.
Si tratta, dunque, eli definire nuovi piani d i consen;azione che estendano la consistenza
e le tipologie delle serie archivistiche da conservare permanentemente.
Questo anche considerando che quelle tipologic documentarie fino ad ora oggetto
di tutela specifica, come, ad esempio, le JJ/emorie, i diari storici c le relazioni jJetiodiche, pro
prio per la loro natura di documentazione di sintesi c per il loro carattere prettamcnte
tecnico-operativo, potevano essere sufficienti agli Uffici storici per svolgere l'originaria
funzione di supporto informativo interno per l'elaborazione di studi operativi o relati
vi alla dottrina, ma sono, ora, del tutto insufficienti alle esigenze e alle domande della
s t oriografia; esigenze e domande che sollecitano sia la conservazione eli serie archivisti
che composte da fascicoli che permettano eli seguire la nascita, l'evoluzione e la conclu
sione eli un affare o di un procedimento, sia il riconoscimento del valore eli testimonian
za storica ai quei fondi archivistici che riflettono lo svolgimento delle attività eli proget
tazione, pianificazione, programmazione c la gestione delle risorse finanziarie, umane c
logistiche.17
Tale operazione, pur nel rispetto delle specificità di ciascuna Forza Armata, dovreb
be prevedere anche un lavoro eli studio e analisi non solo interforze, ma anche in coor
dinamento e co f ronto con le scelte conservative effettuate dalle altre strutture
n
dell'Area tecnico-operativa, in particolare dello Stato Maggiore della Difesa; ed ancora
con le scelte conservative perseguite dagli f fici di diretta collaborazione del ministro
U
e dalle strutture dell'Area tecnico-amministrativa.
Inoltre, la nuova politica conservativa dovrebbe prevedere l'elaborazione di regole
che definiscano, in modo chiaro e uniforme, le procedure eli versamento della docu
mentazione eli interesse storico, privilegiando quegli enti ai quali oggi è riconosciuta,
comunemente, la funzione di istituti di conservazione, e cioè gli U f fici storici, al fine di
evitare la dispersione delle carte causata dalla proliferazione dei luoghi di conservazio
o
ne - e non mi riferisco solo ai Musei - dove, a volte senza alcuna forma eli contr l lo, si
trova documentazione eli interesse storico spesso non accessibile e non fruibile.
Proprio perché "le fonti documentarie per la storia nascono e si difendono nell'ar
chivio in formazione",1" particolare interesse suscitano le iniziative intraprese dagli Stati
maggiori eli Forza armata e dalla Guardia eli Finanza, finalizzate alla riorganizzazione
dei loro sistemi documentari in applicazione della normativa sul protocollo informati
co;19 normativa che ha riaffermato e riconosciuto alla funzione archivistica un r u olo
� centrale nel superamento del tradizionale modello dell'Amministrazione "per atti" con
· v; il nuovo modello orientato alla trasparenza, all'efficacia e all'efficienza
o
· �
E (Amministrazione "per risultati", "per obiettivi", "per servizi", ecc.), disegnato a parti-
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