Page 31 - Le Forze Armate. Dalla scelta repubblicana alla partecipazione atlantica - Atti 27 novembre 1997
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STATO, NAZIONE. FORZE ARMATE ALLE ORIGINI DELI:ITAI.IA REPl'BBLICA:-.iA 19
benemerenze inconsistenti ed inesistenti, preoccupato a sventolare vessilli più
diversi che consentono la scalata a particolari obiettivi: fratelli che disconoscono
e discacciano fratelli attribuendo ad essi le colpe più impensate; madri e spose in
gramaglie che, attonite, fissano l'ignoto; bimbi dell'età dell'innocenza già tanto
provati e consumati dalla vita; volti ancora integri e sereni, per tenace intimo sfor-
zo, che evitano di rivolgere lo sguardo a tanta miseria morale per non sentirsi
lambire da essa .. (34).
In questa prospettiva, per comprendere adeguatamente lo stato d'animo e l'at-
teggiamento dei militari negli anni che precedono la fondazione della Repubblica,
sarebbe necessario analizzare come fu percepito e vissuto dai militari di ogni grado
il repentino cambiamento di alleati, il crollo dello Stato nazionale, il disfacimento
dell'esercito, la guerra civile, il problema del giuramento al re dopo 1'8 settembre
e durante il periodo della "tregua istituzionale", e successivamente, la volontà di
riscossa e l'adesione ai princìpi, ai valori e alle istituzioni della nuova Italia re-
pubblicana. Bisognerebbe avere altresì una conoscenza più analitica dei mutamenti
avvenuti nella cultura militare, in quel periodo, perquanto riguarda la concezione
della Nazione e dello Stato, il senso del dovere, il concetto della disciplina, il prin-
cipio della "apoliticità" dell'istituzione militare. Sarebbe per esempio molto inte-
ressante vedere come viene a scomparire, dal linguaggio militare, un termine che
in passato era stato carico di valore simbolico e di efficacia emotiva - "la religione
della patria"- che per la cultura militare, negli anni del regime liberale e anche du-
rante il regime fascista, definiva il significato della funzione di "sacerdozio laico"
assegnata alle Forze Armate, e specialmente all'Esercito, nella formazione della co-
scienza nazionale, conferendo così all'istituzione militare un ruolo centrale e di alto
prestigio nello Stato e nella società. E sarebbe infine importante vedere come gli
avvenimenti di quel tragico periodo modificarono l'immagine che le Forze Armate
avevano di sé stesse, e l'immagine che esse avevano dello Stato e della Nazione
di cui erano espressione.
Per condurre una indagine adeguata su questi aspetti della storia militare de-
gli anni fra il 1943 e il 1948 occorrerà forse mettersi sulla strada indicata da un uf-
ficiale nel 1945, il quale, riferendosi al problema della ricostruzione delle vicende
militari dopo 1'8 settembre 1943, scriveva che per raggiungere una visione non me-
ramente passionale e polemica, fatta di giudizi superficiali e di condanne somma-
rie, sarebbe stato necessario «rivivere idealmente il clima di quei giorni, ricostrui-
re lo stato d'animo di chi le ha vissute e specialmente di chi si è trovato all'im-
provviso di fronte a responsabilità gravissime ed alla necessità di dover prendere,
nello spazio talvolta di pochi minuti, decisioni di estrema importanza, cercare di
far rivivere con immaginazione rievocatrice la grandiosità dei problemi che tanti
uomini dovettero inopinatamente affrontare" < 3 5). Ma per seguire questa strada
senza deviare verso forme di postuma indulgenza, è necessaria una sensibilità sto-
rica capace di rievocare, senza attenuare le responsabilità individuali e collettive,
i cambiamenti avvenuti nella coscienza individuale e collettiva dei militari e degli