Page 104 - Adriatico 1848. Ricerca e significato della contrapposizione marittima - Atti 25 settembre 1998
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stagione di massima j~lvorevole nel teatro d'operazione, anche se con
qualche temporale di troppo;
popolazioni non ostili in caso cii operazioni cii sbarco sul litorale istro-
veneto (ma a cui avrebbe dovuto seguire un'adeguata forza terrestre per
conseguire e mantenere gli obietLivi);
condizioni geografiche del teatro d'operazione j~vorevoli al blocco tota-
le, in quanto permettevano il concentramento delle unità, con Venezia
quale supporto logistico;
possibilità di distruggere o catturare le unità mercantili in partenza e in
arrivo.
E allora perché la campagna navale clella squadra sarda non è stata frut-
tuosa, anzi, come si è visto, è stata negativa sul piano bellico ed ancora di più
sul piano morale? (144)
Se posso esprimere una considerazione personale, credo che l'ammiraglio
Albini abbia avuto paura, un onesto timore del combattimento.
Fino al 1848 la marina piemontese non si era mai confrontata con una omo-
loga, limitandosi a poche e sporadiche attività di intervento diretto in situazioni
di chiara supremazia "politico-tecnica".
Non si può certo fare riferimenti e confronti con lo scontro di Capo Mall~tano,
l'occupazione della Capraia o gli attacchi a Tripoli o a Tunisi.
Per la prima volta nella sua storia, nel 1848 si aveva un confronto tra flot-
te organizzate nell'ambito di un conflitto fra Stati cii più vasta portata.
Nel1lo filllundo (id SilllllllUI11 pelVenit /OC/l1II
scrisse Publilio Sirio 045\ e questo stato d'animo rinunciatario chiaramente emer-
so durante la campagna in Adriatico sarà nuovamente presente a Lissa nel 1866,
nella nuov'a marina italiana. E qui gli attori in primo piano saranno molti di co-
loro che nel 1848-'49 si erano, chi più chi meno, messi in luce: sarà presente lo
stesso Persano e ancora un Albini.
Ma questa è un'altra storia.